Negli ultimi anni la ketamina, un anestetico noto anche per il suo uso illecito come droga ricreativa, ha subito una profonda riabilitazione della sua reputazione: diversi studi clinici ne hanno infatti iniziato a riconoscere gli ampi effetti terapeutici. Il farmaco è così divenuto sempre più utilizzato in ambito internazionale per una serie di scopi terapeutici, tra cui come antidolorifico alternativo agli oppioidi e come terapia per la depressione resistente al trattamento.
Ebbene, in un nuovo studio pubblicato sulla rivista Cell Reports, biologi e ingegneri biomedici della Columbia hanno mappato gli effetti della ketamina sul cervello dei topi, scoprendo che l’uso ripetuto per lunghi periodi di tempo porta a diffusi cambiamenti strutturali nel sistema dopaminergico del cervello. I risultati confermano la necessità di sviluppare terapie a base di ketamina che colpiscano aree specifiche del cervello, piuttosto che somministrare dosi più generali.
Lo studio
In particolare, lo studio ha rilevato che l’esposizione ripetuta alla ketamina porta a una diminuzione dei neuroni della dopamina nelle regioni del mesencefalo legate alla regolazione dell’umore e a un aumento dei neuroni della dopamina nell’ipotalamo, che regola le funzioni di base del corpo come il metabolismo e l’omeostasi.
La prima scoperta, secondo cui la ketamina diminuisce la dopamina nel mesencefalo, potrebbe indicare il motivo per cui l’abuso a lungo termine di ketamina potrebbe portare i consumatori a manifestare sintomi simili a quelli delle persone affette da schizofrenia, un disturbo dell’umore. L’ultima scoperta, secondo cui la ketamina aumenta la dopamina nelle parti del cervello che regolano il metabolismo, invece, può aiutare a spiegare perché la ketamina è promettente nel trattamento dei disturbi alimentari.
Non solo. I dati dello studio hanno permesso di tracciare il modo in cui la ketamina influisce sulle reti di dopamina nel cervello. Hanno così scoperto che la ketamina riduce la densità degli assoni della dopamina, o fibre nervose, nelle aree del cervello responsabili dell’udito e della vista, mentre aumenta gli assoni della dopamina nei centri cognitivi del cervello. Risultati che possono ora contribuire a spiegare gli effetti comportamentali dissociativi osservati nei soggetti esposti alla ketamina.