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Procrastinazione cronica: come riconoscerla e superarla?

Procrastinare è molto più comune di quanto si possa pensare, spesso questo è dovuto realmente a un grande carico di cose da fare che porta ad accumulare stress e a pensare di dare priorità maggiore ad alcune cose rispetto ad altre, nonostante magari si avrebbe comunque il tempo di fare, ma cosa succede quando questo comportamento si ripete nel tempo?

Se rimandare le cose non avviene più solo occasionalmente ma è una costante della propria vita, si potrebbe parlare di procrastinazione cronica. La procrastinazione cronica può essere un disturbo che porta a un impatto negativo sul benessere emotivo e mentale. Vediamo dunque, in questa guida, quali sono i motivi per i quali si può soffrire di procrastinazione cronica.

Come riconoscere la procrastinazione cronica?

Individuare un modello di rinvio costante è essenziale per comprendere se si soffre di procrastinazione cronica o meno. Ci sono alcuni segnali che è possibile prendere in considerazione per comprendere se ciò avviene o meno. Il primo è il perdere frequentemente le scadenze, quindi non riuscire a portare mai a termine un compito nella scadenza prefissata.

Oltre a ciò, ci sono anche una serie di sensazioni e di comportamenti che si accompagnano a ciò come: una sensazione elevata di stress che deriva dai compiti che non sono stati portati a termine, senso di colpa, frustrazione, difficoltà ad evitare le distrazioni.

Questo comportamento non è semplicemente dovuto dalla pigrizia ma spesso è collegato a una difficoltà nella propria regolazione emotiva, all’ansia, all’ADHD oppure può essere un segnale di problematiche più gravi come la depressione.

In genere, questo si sviluppa come un ciclo auto-rinforzante nel quale l’evitamento porta, almeno in un primo momento, ad una sensazione di sollievo ma sul lungo periodo invece porta ad aumentare il disagio emotivo e anche i livelli di stress.

Le radici emotive della procrastinazione

La procrastinazione non deve essere un problema che si lega semplicemente al: quanto si è produttivi! Si tratta invece di un meccanismo di evitamento delle emozioni negative che sono associate a determinati compiti che si devono svolgere, che sia in ambito scolastico, lavorativo oppure personale.

Spesso la procrastinazione è un modo per riuscire a sfuggire dalla sensazione attanagliante di ansia, oppure perché si mettono in dubbio le proprie capacità, o quando si ha la sensazione di essere sopraffatti dalla paura del fallimento e dal giudizio degli altri. Questo è un atteggiamento negativo che può avere delle conseguenze a lungo termine che portano ad aumentare lo stress, abbassare l’autostima e gravare anche sulla propria salute mentale.

Come superare la procrastinazione cronica?

Riuscire a superare una condizione di procrastinazione cronica richiede che si affrontino prima le cause emotive sottostanti. Quindi il primo passo è comprendere, con l’aiuto di un professionista, quali sono le cause che hanno portato a vivere questo disagio e come riuscire a placare ad esempio l’ansia, lo stress o il burnout lavorativo o scolastiche che sta spingendo l’individuo sempre più verso la procrastinazione cronica.

Dopo di ché si devono affrontare i propri pensieri irrazionali che in genere alimentano l’evitamento delle attività, come ad esempio: la convinzione di dover essere per forza nel giusto stato d’animo per fare qualcosa, o la paura di farla per il giudizio altrui.

O l’idea che se si rimanda l’attività la si potrà svolgere perfettamente in un secondo momento. Bisogna dunque andare pian piano a sostituire questi schemi di pensiero irrealistici con prospettive realistiche che aiutino a ridurre il proprio blocco.

Affrontando i propri compiti a piccoli passi può rendere meno opprimente le attività da svolgere, inoltre se ci si concentra su obiettivi gestibili anziché sull’intero compito aiuta a ridurre l’ansia e riesce a facilitare il liberarsi dalla procrastinazione.

Creare un ambiente favorevole al cambio di prospettiva

Per riuscire a migliorare la produttività e ridurre la procrastinazione è utile ridurre le distrazioni e creare un ambiente favorevole alla concentrazione. Eliminare le notifiche dai dispositivi digitali e stabilire periodi di lavoro senza interruzioni può facilitare la gestione del tempo.

Inoltre, ricompensare i piccoli successi aiuta a rafforzare comportamenti positivi, spostando l’attenzione dalla paura del fallimento alla gratificazione per i progressi compiuti.

 

About Silvia Faenza

Ciao sono Silvia Faenza, mi sono Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dal 2015 mi occupo della gestione dei contenuti per aziende e agenzie editoriali online, principalmente in qualità di ghostwriter, copywriter e web editor.

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