Parliamo di un fenomeno sotto osservazione: Aumento delle malattie mentali
La malattia mentale, al contrario di quanto si pensi, è qualcosa di universale: bisognerebbe immaginarla come una linea retta, ad un’estremità c’è la salute, all’altra le varie forme di disturbo e nel mezzo sensazioni come quella di limitarsi a sopravvivere, o il sentirsi in perpetua lotta con qualcosa di indefinibile. Quasi tutte le persone si spostano in continuazione tra i vari punti di questa linea immaginaria.
Esistono molte forme e tipologie di malattie mentali. Alcune piuttosto rare, come la tricotillomania, che fa sentire a chi ne soffre il bisogno ossessivo ed incontrollabile di strappare i peli del proprio corpo, in particolare capelli e sopracciglia; altre invece sono ormai estremamente diffuse, come le varie forme di depressione o i disturbi legati all’ansia.
Dai dati e dalle statistiche raccolte negli ultimi anni, attraverso studi effettuati a livello globale dagli apparati competenti, risulta che circa il 13% della popolazione del mondo convive con una forma di disturbo psicologico.
Va subito detto che la diffusione delle patologie non sta aumentando in maniera preoccupante: ad aumentare, semmai, è il numero di persone affette da disturbo mentale che intraprendono un percorso terapeutico, e questo è sicuramente dovuto al fatto che la malattia mentale è stata finalmente sdogata attraverso l’informazione e l’educazione, ed ha cessato di essere un tabù all’interno della società.
C’è tuttavia ancora molto lavoro da fare in tal senso, perché se le forme di disturbo mentale più conosciute (come depressione, ansia, disturbi alimentari o disturbo post-traumatico da stress) sono ormai più capite ed accettate, altre – meno note e meno diffuse – come schizofrenia o disturbo bipolare rendono ancora chi ne soffre un soggetto emarginato.