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Roberto Rossi

Mi chiamo Roberto Rais, Giornalista pubblicista, da diversi anni  specializzato in tematiche legate alla psicologia, alla motivazione e al wellness psico-fisico. Collaboro con alcuni magazine online di settore, prestando la mia consulenza editoriale anche ad agenzie di stampa e siti web"

Perché a volte non crediamo ai nostri occhi?

Una rete di computer strettamente modellata su una parte del cervello umano sta consentendo ai ricercatori di ottenere nuove intuizioni sul modo con cui il nostro cervello elabora le immagini – e spiega alcune illusioni ottiche che lasciano perplessi lo stesso. Utilizzando decenni di dati provenienti da studi sulla percezione del movimento umano, i ricercatori sono dunque stati in grado ...

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Ricompensa e punizione: ecco come il nostro cervello cerca (a fatica) un equilibrio

È giusto accettare una nuova offerta di lavoro a maggiore reddito se questo significa fare il pendolare per un’ora in più? Le persone spesso devono fare scelte difficili come questa. Ovvero, scegliere se sopportare un certo livello di disagio per approfittare di un’opportunità, o rinunciare alla ricompensa. Ma come si comporta il nostro cervello in questo caso? Ricerche precedenti hanno ...

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Disturbi alimentari, una nuova ricerca svela come si modifica il cervello

Una recente ricerca ha scoperto che alcuni comportamenti di disturbo alimentare, come la tendenza ad abbuffarsi, alterano il processo di risposta di “ricompensa” del cervello e il circuito di controllo dell’assunzione di cibo. Una condizione che può a sua volta rinforzare questi comportamenti, stimolando un circolo ben poco virtuoso. Capire come i comportamenti dei disturbi alimentari e la neurobiologia interagiscono ...

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Ascoltare musica prima di dormire nuoce alla qualità del riposo?

Molte persone hanno l’abitudine di ascoltare la musica durante la giornata e, molto spesso, anche vicino all’ora di andare a letto. Ma questo può effettivamente turbare il tuo sonno? A domandarselo è stato il ricercatore Michael Scullin, professore associato di psicologia e neuroscienze presso la Baylor University, che si è reso conto di svegliarsi nel bel mezzo della notte con ...

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Come funziona il risveglio del cervello dall’anestesia?

Ogni anno milioni di interventi chirurgici vengono realizzati grazie all’aiuto dell’anestesia generale, ovvero quella tecnica medica che consente di “spegnere” lo stato di coscienza, in modo reversibile e controllabile. Ebbene, i ricercatori stanno da tempo cercando di usare questo potente strumento per capire meglio come il cervello ricostituisce lo stato di coscienza e cognizione dopo le interruzioni causate dal sonno, ...

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Dormire riduce il rischio di Alzheimer: i risultati di una nuova ricerca

Un sonno con attività cerebrale globale a bassa frequenza (<0,1 Hz) può essere utile per rimuovere le tossine legate alla malattia di Alzheimer. A tale conclusione è arrivato un recente studio pubblicato lo scorso 1 giugno 2021 sulla rivista PLOS Biology da Xiao Liu e dai suoi colleghi della Pennsylvania State University. In particolare, i ricercatori hanno scoperto che questa ...

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Quanti amici possiamo avere?

Una persona può mantenere relazioni sociali stabili con circa 150 persone. O, almeno, fino ad oggi questa era la stima (conosciuta come il numero di Dunbar) che si pensava che l’architettura del cervello umano potesse sostenere in termini di rapporti sociali. Tuttavia, un nuovo studio dell’Università di Stoccolma indica che un limite cognitivo sulle dimensioni dei gruppi umani non può ...

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Disturbi mentali, il ruolo dell’inquinamento atmosferico nei bambini

Uno studio condotto su un vasto campione di giovani adulti che vivono nel Regno Unito ha scoperto che vi sono tassi più elevati di sintomi di malattia mentale tra le persone maggiormente esposte a livelli più alti di inquinamento atmosferico legati al traffico, e in particolare ossidi di azoto, durante l’infanzia e l’adolescenza. Già studi precedenti avevano identificato un legame ...

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Fischi nelle orecchie, uno studio apre nuovi scenari di cura

In quello che è il più grande studio clinico del suo genere, i ricercatori sono riusciti a dimostrare che la combinazione di suoni e stimolazioni elettriche nella lingua può ridurre significativamente il tinnito, comunemente descritto come “ronzio o fischio nelle orecchie”. I ricercatori hanno anche scoperto che gli effetti terapeutici possono essere sostenuti fino a 12 mesi dopo il trattamento. ...

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