Lo stress traumatico può causare aggressività rafforzando due percorsi cerebrali coinvolti nell’emozione, afferma una recente ricerca pubblicata su JNeurosci. L’individuazione di tali percorsi attraverso la stimolazione cerebrale profonda può dunque causare aggressività associata a un disturbo da stress post-traumatico.
Secondo l’analisi condotta dai ricercatori Jacob Nordman, Xiaoyu Ma, Qinhua Gu, Michael Potegal, He Li, Alexxai V. Kravitz, Zheng Li, le conseguenze dello stress traumatico permangono a lungo dopo la fine dell’evento. Le persone che soffrono di disturbo da stress post-traumatico tendono dunque, anche a rilevanti distanze, a mostrare una maggiore aggressività, causata da cambiamenti sconosciuti nell’amigdala, che gioca un ruolo essenziale nelle emozioni, nei comportamenti sociali e nell’aggressività.
Nordman e colleghi sono arrivati a tale valutazione esaminando come i diversi circuiti dell’amigdala sono cambiati nei topi maschi dopo aver vissuto uno stress traumatico.
Hanno così scoperto che due connessioni si sono decisamente rafforzate, provocando più attacchi su altri topi: il circuito che collega l’amigdala all’ipotalamo ventromediale e il nucleo del letto della stria terminalis. Il primo modula la frequenza degli attacchi, mentre il secondo controlla la lunghezza degli attacchi. Il team di ricerca ha poi utilizzato basse frequenze di luce per impedire che le vie si rafforzino, impedendo un aumento del comportamento aggressivo. La stimolazione cerebrale profonda dovrebbe provocare lo stesso effetto negli esseri umani.