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Come gestire e facilitare l’apprendimento nei bambini

L’ambiente è fondamentale per l’apprendimento dei bimbi poiché, in base agli stimoli esterni che si ricevono quotidianamente, sarà possibile delineare il carattere e la personalità dei più piccoli.

Anche se alle volte si rischia di cadere negli stereotipi e nei pregiudizi, questo processo è veramente importante, in quanto essenziale ed estremamente utile per gettare le basi che ricondurranno ad una determinata cultura e faciliteranno l’apprendimento e lo sviluppo del linguaggio.

Gestire la situazione comporta molti benefici individuali e allo stesso tempo facilita l’inserimento del soggetto all’interno della società che, come tutti noi sappiamo, dona all’individuo dei diritti ma richiede allo stesso tempo il rispetto di alcuni doveri.

Come avviene il processo di apprendimento nel bambino?

Durante il primo anno di vita il bambino inizia ad apprendere le prime parole e a diventare consapevole dei primi movimenti che riesce a replicare con il proprio corpo, soprattutto quelli svolti dalle mani.

In un secondo momento le capacità si perfezioneranno e raggiungeranno il massimo del loro sviluppo non appena il bambino farà il suo ingresso nella scuola primaria, quando appunto esso avrà la possibilità di relazionarsi con i suoi pari e crescere in un contesto ricco di stimoli e segnali positivi per la propria persona.

Molto raramente il bambino riesce a comunicare prima del compimento dell’anno di età ma, nonostante questa piccola limitazione, esso riesce a comunicare tramite il linguaggio del corpo e successivamente, con il passare del tempo, riuscirà a formulare frasi complete, tappa fondamentale che solitamente coincide con il compimento del secondo anno di vita.

È raccomandato insegnare ai bambini a utilizzare la gestualità prima della parola?

Molto spesso i genitori per farsi capire dai propri figli tendono a scandire delle paroline e ad associarle a determinati gesti e posture, che possono facilitare la comprensione di quest’ultimo aspetto da parte dei più piccoli.

Da molti anni è in corso un dibattito che ha come oggetto l’utilità dell’insegnare ai bambini a comunicare dapprima sfruttando il potere dei gesti e, solo in un secondo momento, quello delle parole, poiché appunto questa capacità non farebbe altro che facilitare e comportare grandi benefici per quanto riguarda il linguaggio.

Secondo molti questa possibilità è piuttosto dannosa, mentre per altri segnerebbe un punto di svolta, anche se a conti fatti non è possibile delineare effetti positivi e negativi che derivano dall’adozione di questa risorsa.

Secondo la maggior parte degli studiosi però, questa possibilità consente al bambino di sviluppare il linguaggio con anticipo, soprattutto quando esso non è ancora in grado di riprodurre suoni e parole piuttosto complessi.

In merito a questo argomento sono stati fatti molti studi e anche un esperimento che ha testimoniato come le capacità cognitive dei bambini possano migliorare se si ricorre a questo insegnamento.

Nell’esperimento sono stati presentati dei problemi matematici a dei bambini di diverse età e tutti coloro che avevano ricevuto l’insegnamento della gestualità si sono aiutati con le mani per risolvere la semplice addizione che era stata loro proposta, mentre solo una piccola parte ha eseguito il calcolo a mente in maniera piuttosto veloce.

Ovviamente non esistono ancora degli studi o delle sperimentazioni che siano riusciti a confermare o smentire in maniera concreta l’attendibilità di queste forme di apprendimento, anche se possiamo definire questo metodo come una risorsa valida qualora si decidesse di seguirlo.

About Silvia Faenza

Ciao sono Silvia Faenza, mi sono Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dal 2015 mi occupo della gestione dei contenuti per aziende e agenzie editoriali online, principalmente in qualità di ghostwriter, copywriter e web editor.

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