Le motivazioni possono spingere le persone a reagire in maniera diversa in base ai benefici o ai costi che i diversi comportamenti possono portare.
Un nuovo lavoro ad esempio, può offrire delle alte opportunità per quanto riguarda il pagamento del salario ma, allo stesso tempo richiede di ricoprire un ruolo di grande responsabilità che, sicuramente comporterà più stress per chi ricopre tale posizione.
Allo stesso modo un lavoro svolto da remoto può essere meno appagante per quanto riguarda il settore remunerativo, ma a dispetto di ciò appagare maggiormente la volontà del soggetto che lo svolge.
Ma in che modo la dopamina riesce ad avere un ruolo fondamentale nella gestione dei comportamenti e nella scelta di diverse variabili?
Il codice della motivazione che ci porta a dire lo faccio o non lo faccio
Il codice motivazionale è stato individuato dagli scienziati in merito a degli esperimenti animali, che sono riusciti a dimostrare come, anche nel mondo non umano, sia presente un rapporto fra i costi e benefici che possono rendere un’azione gratificante oppure poco soddisfacente.
Questa gestione di conflitti può dare origine a diversi comportamenti che possono variare dal mondo animale a quello umano, anche se il meccanismo per il quale questi vengono messi in atto è certamente lo stesso.
Ogni essere vivente infatti, mette in atto un comportamento quando questo viene apprezzato e riceve dei rinforzi positivi dal branco o da chi ci circonda, mentre tendiamo a non replicare quelle azioni che ci fanno apparire come negativi nei confronti della realtà e che non fanno che penalizzarci da un punto di vista sociale.
I ricercatori hanno così scoperto che la dopamina ha un ruolo chiave nella presa delle decisioni e nella messa in moto dei processi cognitivi, soprattutto per quanto riguarda i recettori che vengono attivati nella zona D1 o D2 del sistema nervoso.
Il ruolo dei recettori D1 e D2
Diversi esperimenti hanno dimostrato che ogni recettore permette di adempiere a diverse motivazioni e che, a seconda della scelta per cui si è più indirizzati, vengono trasmessi dei segnali improntati sui costi ed i benefici che si potranno ottenere qualora tale azione venisse replicata.
Quando si prende una decisione infatti, bisogna valutare quali saranno le situazioni positive che deriveranno da tale comportamento e quali invece i comportamenti che potrebbero rivoltarsi in maniera negativa verso di noi.
È proprio nel settore D1 e D2 che la dopamina riesce a influenzare tendenzialmente la preferenza verso una o l’altra opportunità, facendo sì che venga innescato un processo basato sulla manipolazione, un processo che non permette di dare origine a degli avvenimenti scompensatori che potrebbero rivelarsi estremamente dannosi per il cervello e la psiche dell’individuo.
Moltissime persone sono interessate a scoprire il ruolo della dopamina e la sua relazione con le motivazioni che spingono l’uomo a comportarsi in un determinato modo e, anche se la scienza ha già raggiunto importanti traguardi in questo settore, la strada da percorrere è ancora lunga e travagliata.