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Come gestire paura e stress per il Coronavirus durante le festività natalizie

Anche quest’anno il periodo natalizio sta per fare capolino nelle nostre vite, ma se fino a pochi mesi fa ogni festa poteva essere celebrata nel rispetto degli altri e nella condivisione di gioia e felicità, quest’anno il Natale sarà un po’ diverso, in quanto non solo verremo limitati nel poter trascorrere le feste in compagnia dei nostri cari, ma dovremo convivere con il Coronavirus, che da qualche tempo a questa parte ha totalmente cambiato le abitudini di vita alle quali siamo sempre stati abituati.

A questo proposito, è possibile gestire lo stress e la paura che caratterizzeranno il periodo natalizio?

I bambini: gli unici portatori della felicità

Un grande aiuto verrà ovviamente offerto dai bambini, che saranno in grado di offrire un grande supporto ai genitori che invece si dimostrano essere piuttosto preoccupati non solo verso il periodo storico che stiamo vivendo, ma anche sulle condizioni psicologiche che questo potrebbe riversare sui propri figli.

I bambini sono portatori di felicità è l’ideale consiste nell’affrontare questo tema parlandone apertamente, e spiegando loro che il Natale sarà diverso in quanto la situazione non lo permette, ma comunque ci si potrà vedere a distanza o il tutto potrà essere rimandato a periodi migliori.

La resilienza ci salverà?

Coltivare il sentimento della resilienza ci porterà ad adottare delle soluzioni alternative che non faranno sopperire le emozioni già tanto messe alla prova durante questo periodo.

Anche se non sarà la stessa cosa, grazie ai servizi online sarà possibile condividere importanti momenti con la propria famiglia anche tramite le videochiamate, come ad esempio addobbare l’albero tutti insieme oppure condividere momenti molto importanti come la nascita di Gesù a mezzanotte.

Tutto ciò può essere di grande aiuto anche per gli anziani, che solitamente vengono descritti come deboli e fragili, non solo dal punto di vista fisico ma anche emotivo.

Questo pregiudizio però è sbagliato perché secondo quanto dichiarato da studi recenti, gli anziani sono stati quelli che hanno reagito meglio alla pandemia, in quanto hanno saputo far leva sulla loro capacità di vivere la resilienza.

Nuovi strumenti per nuove frontiere

Come accennato nel paragrafo precedente, grazie ai mezzi virtuali come computer, cellulari e smartphone è possibile accedere a dei servizi che permettono di condividere con gli altri dei momenti che altrimenti saremo costretti a vivere da soli.

Ciò può essere molto importante per tutte quelle persone che si trovano in isolamento o in quarantena, e che quindi possono continuare ad interagire con figure della società e familiari in grado di non farli sentire soli ed abbandonati, ma parte integrante della società.

Sempre a questo proposito si diffondono sempre di più gli strumenti messi a disposizione dalla telemedicina, che non solo offre dei servizi atti a garantire le prestazioni di base come l’attività fisica e aiuti di ogni tipo, ma permette di seguire tutte quelle persone che sono affette da patologie importanti che non possono muoversi in maniera continua, in modo da eliminare ogni fonte di ansia e stress che potrebbe aggravare ancora di più la situazione.

About Silvia Faenza

Ciao sono Silvia Faenza, mi sono Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dal 2015 mi occupo della gestione dei contenuti per aziende e agenzie editoriali online, principalmente in qualità di ghostwriter, copywriter e web editor.

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