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Come si può trattare l’ansia in anticipo?

Secondo la United States Preventive Services Task Force tutti gli adulti sotto i 65 anni dovrebbero sottoporsi a screening per l’ansia. La task force afferma inoltre che il 40% delle donne e il 26% degli uomini sperimentano un disturbo d’ansia nel corso della loro vita.

Il fenomeno è aumentato ancora di più con la pandemia da covid-19, e chiunque potrebbe trarre vantaggio da uno screening preventivo.

Evoluzioni

Ognuno di noi sperimenta qualche forma di preoccupazione o ansia. In certi casi può anche servire da motivazione. Ma in altri casi può essere paralizzante ed estenuante, fino alla patologia. In quest’ultimo caso si rimane bloccati in cicli di pensieri e nel cosiddetto overthinking.

L’ansia si manifesta anche con sintomi fisici, come una stretta al torace e difficoltà di respirazione. E a costo di evitare queste sensazioni, c’è chi rinuncia a esperienze potenzialmente meravigliose della vita, come le relazioni sociali.

Fino a pochi decenni fa, il disturbo d’ansia era considerato solo una debolezza personale e non un vero disturbo di salute mentale. Negli Stati Uniti è la condizione di salute mentale più diffusa, ma solo di recente sta ricevendo maggiore accettazione.

Dal punto di vista della psichiatria evolutiva, l’ansia serve a proteggerci per sopravvivenza. I nostri antenati vivevano una vita da cacciatori e le risposte di lotta o di fuga erano un sistema salvavita. Ma oggi pochi di noi incontrano quotidianamente certi pericoli di vita, quindi restano solo i sintomi.

Pro e contro dello screening dell’ansia

Convivere con l’ansia è difficile. Può comportare un maggiore rischio di depressione e un maggiore uso di sostanze, quindi un rischio di sviluppare dipendenze. Si tratta di una grave condizione di salute e l’intervento e il trattamento precoci sono fondamentali.

Tuttavia, potrebbero esserci alcuni svantaggi nel testare l’ansia con lo screening. Gli screener somministrati dai medici sono spesso questionari di autovalutazione che valutano la gravità dei sintomi dell’ansia.

Così facendo si corre il rischio di sovra-diagnosi, che può portare a inutili rinvii al trattamento e aumento dello stress. Inoltre, esistono diversi tipi di ansia, che non possono essere identificati alla perfezione con un semplice screener.

Quando si esegue una diagnosi preventiva di questo tipo, i medici dovrebbero essere attenti a considerare tutti i potenziali tipi di ansia.

Resta il fatto che, a prescindere dai possibili ostacoli allo screening dell’ansia proposti dalla task force statunitense, la sua attuazione andrebbe a vantaggio di tutti.

Il sistema sanitario oggi non diagnostica regolarmente le condizioni di salute mentale. Attuando una diagnosi preventiva, i tassi di rilevamento migliorerebbero a livello generale.

Promuovere maggiore attenzione verso la salute mentale aiuta anche a cancellare lo stigma che ancora è presente sull’argomento. Inoltre, potrebbero aumentare i finanziamenti e la ricerca, facilitando in ultima analisi l’accesso alle risorse e alle cure per la salute mentale.

About Silvia Faenza

Ciao sono Silvia Faenza, mi sono Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dal 2015 mi occupo della gestione dei contenuti per aziende e agenzie editoriali online, principalmente in qualità di ghostwriter, copywriter e web editor.

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