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È vero che la memoria migliora con il passare degli anni?

Ti sarà sicuramente capitato di sentire qualcuno dire che quando si diventa vecchi si può tornare in possesso di vecchi ricordi in quanto la memoria migliora.

Anche se sono davvero molti gli individui a credere che questa sia solamente una frase fatta non è proprio così, in quanto è stato recentemente appurato che la mente umana riesce a rievocare eventi successi durante la gioventù e nel passato con il passare del tempo, arrivando al culmine proprio nel periodo della vecchiaia.

Gli anni aiutano a ricordare il passato?

Questa possibilità si verifica con maggior frequenza soprattutto quando i ricordi che si rivivono sono positivi e si collegano a momenti felici e spensierati.

Tutto ciò sarebbe davvero produttivo per la mente di chi riesce a riassaporare questi ricordi, in quanto sono molti i benefici che si riversano sulla psiche e sullo stato emotivo della persona.

A questo proposito, alcuni studiosi fra cui Erika Sparrow e molti suoi colleghi, hanno passato gli ultimi mesi a fare studi e a pubblicarli sulla rivista Psychology and Aging.

Sono stati riportati diversi esperimenti condotti per capire in che modo possa verificarsi questo fenomeno.

Secondo quanto delineato, con il sopraggiungere della tarda età si riescono ad evocare più ricordi, in quanto durante la fase della giovinezza siamo più focalizzati sul futuro e sul domani, mentre durante la vecchiaia tendiamo a riportare alla mente le emozioni positive e gli eventi felici che si sono verificati nel corso della nostra vita e che hanno per noi un ruolo chiave.

Ricordare le esperienze positive del passato infatti, ci permette di sentirci meglio, consentendoci di regolare i nostri sentimenti e i diversi modi di agire anche nel caso non si abbiano sicurezze verso il presente il futuro e si tenda ad assumere dei comportamenti incerti rispetto alle varie situazioni. 

Cosa ne pensa la scienza?

Attualmente esistono due scuole di pensiero che si occupano di studiare la funzione della memoria rispetto al passato.

Ogni pensiero si focalizza su aspetti diversi, in quanto alcuni incoraggiano la terapia poiché pensano che essa riesca ad innescare il ricordo, soprattutto laddove si siano verificati eventi traumatici, proprio perché, in questo caso, si riesce ad aiutare la persona e a scatenare il ricordo legato agli eventi positivi.

Secondo l’altra branca invece, il beneficio principale legato al ricordo si verifica nel caso in cui questo venga innescato e rafforzato da un intenso rapporto condiviso fra genitori e figli.

In questo caso infatti, le due parti avrebbero modo di interagire e di cooperare per condividere dei momenti intensi e provare emozioni più o meno forte nello stesso istante.

Questa sorta di empatia e condivisione aiuterebbe i più piccoli a sviluppare alcuni aspetti psicologici che potrebbero rivelarsi fondamentali nel domani, quali appunto la capacità di mettersi nei panni degli altri e la dote di provare stima e compassione verso il prossimo e le persone meno fortunate.

Anche se il pensiero condiviso dalle due scuole è completamente opposto, è facile riscontrare l’importanza della memoria per entrambe, in quanto, a prescindere dalle ideologie e dalle convinzioni scientifiche, la memoria è un dono che consente all’ essere umano che ne fa uso di tornare in possesso di ricordi speciali e particolari che ci hanno permesso di essere vivi e che si sono ancorati nel nostro cuore, permettendoci di essere ciò che oggi siamo.

About Silvia Faenza

Ciao sono Silvia Faenza, mi sono Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dal 2015 mi occupo della gestione dei contenuti per aziende e agenzie editoriali online, principalmente in qualità di ghostwriter, copywriter e web editor.

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