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Flessibilità cognitiva, ecco come si forma nei bambini

La flessibilità cognitiva è un concetto che si riferisce alla capacità di passare prontamente da un processo mentale all’altro in risposta a stimoli esterni e a diverse esigenze produttive. Per esempio, quando il nostro cervello sta elaborando un compito, potrebbe andare incontro a uno stimolo esterno che ci richiede di cambiare i nostri processi mentali per rispondere a tale nuovo impulso.

Ebbene, la capacità di passare da un compito mentale all’altro è proprio la flessibilità cognitiva, che può prevedere la capacità di lettura, il successo negli studi, la resistenza allo stress, la creatività e il minor rischio di subire vari disturbi neurologici e psichiatrici.

In tale contesto, per poter far luce sullo sviluppo di tale processo cognitivo critico durante la prima infanzia, i ricercatori dell’UNC Biomedical Research Imaging Center (BRIC) della UNC School of Medicine hanno condotto uno studio di imaging cerebrale nei neonati per esaminare l’emergere della flessibilità neurale, che si riferisce alla frequenza con cui una regione cerebrale cambia il suo ruolo (o la fedeltà ad una rete funzionale ad un’altra), e che dovrebbe essere alla base della flessibilità cognitiva.

I ricercatori hanno dunque dimostrato che le regioni cerebrali con elevata flessibilità neurale appaiono coerenti con le regioni cerebrali centrali che supportano l’elaborazione della flessibilità cognitiva negli adulti, mentre le regioni cerebrali che governano le funzioni cerebrali di base, come le capacità motorie, mostrano una minore flessibilità neurale negli adulti, dimostrando l’emergere di cervelli funzionalmente flessibili durante la prima infanzia.

Per questo studio, gli autori hanno utilizzato la risonanza magnetica per esaminare l’attività cerebrale di un campione di 52 bambini di età inferiore ai due anni, scoprendo che la flessibilità neurale è aumentata con l’età in tutto il cervello, e in particolare nelle regioni cerebrali che controllano il movimento, consentendo potenzialmente ai neonati di imparare nuove abilità motorie. La flessibilità neurale è aumentata con l’età anche nelle regioni cerebrali coinvolte in processi cognitivi di livello superiore, come l’attenzione, la memoria e l’inibizione della risposta, indicando un continuo sviluppo di queste reti funzionali man mano che i bambini diventano più piccoli.

Dunque, l’aumento della flessibilità neurale legato all’età è stato più alto nelle regioni cerebrali già coinvolte nella flessibilità cognitiva negli adulti, suggerendo che la flessibilità cognitiva può iniziare a svilupparsi durante i primi due anni di vita.

La flessibilità neurale in queste regioni cerebrali può riflettere i primi processi di sviluppo che supportano l’emergere successivo della flessibilità cognitiva“, scrivono i ricercatori. “Ciò che abbiamo immaginato, in sostanza, è la flessibilità del cervello che pone le basi per la successiva maturità delle funzioni cerebrali cognitive superiori”.

Un’ulteriore analisi delle regioni cerebrali con una flessibilità neurale particolarmente elevata ha rivelato la presenza di connessioni relativamente deboli e instabili da queste regioni ad altre parti del cervello. Al contrario, la flessibilità neurale nelle regioni cerebrali coinvolte nelle funzioni visive è rimasta relativamente bassa durante i primi due anni di vita, suggerendo che queste regioni fosser già mature.

About Roberto Rossi

Mi chiamo Roberto Rais, Giornalista pubblicista, da diversi anni  specializzato in tematiche legate alla psicologia, alla motivazione e al wellness psico-fisico. Collaboro con alcuni magazine online di settore, prestando la mia consulenza editoriale anche ad agenzie di stampa e siti web"

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