Essere genitori non è mai semplice in quanto si tratta spesso di un rapporto molto delicato tra l’amore, la disciplina e anche la convivenza con i figli non sempre è gestibile, eppure a volte per riuscire ad evitare liti o solo per fornire loro una buona dose di libertà si rischia di diventare dei genitori permissivi.
Essere genitori permissivi, che stabiliscono pochi limiti o danno troppo ai propri figli, potrebbe portare a un’indulgenza eccessiva, una mancanza di confini che se a prima vista può essere buono, a tutti gli effetti a lungo termine può andare ad agire negativamente sulla psiche dei bambini.
Quando essere genitori permissivi diventa un problema
Un genitore permissivo spesso viene riconosciuto per la tendenza che ha a concedere al figlio tutto quello che desidera. Questo approccio alla genitorialità viene identificato da un’eccessiva indulgenza e tendenza a vedere anche il proprio figlio come speciale oppure superiore agli altri. Ad esempio, una madre che evita di imporre dei limiti ai propri figli, lasciandogli una libertà assoluta e in ogni decisione.
In questi casi uno degli effetti che si possono ottenere è che la bambina non riesca a relazionarsi bene con i coetanei e si mostri esigente, reagendo anche molto male quando le cose non vanno come lei vorrebbe. Questo è un comportamento che potrebbe sembrare forte e autonomo ma che in realtà rivela un sintomo di fragilità emotiva che viene mascherata dalla mancanza di specifici limiti.
Tolleranza e frustrazione: conseguenze a lungo termine
Una delle conseguenze su lungo periodo di un’eccessiva indulgenza da parte dei genitori è quando i bambini diventano adulti e iniziano a sperimentare un’eccessiva frustrazione o incapacità di stare bene in posti dove sono presenti troppe regole da rispettare.
Inoltre, ci sono casi nei quali si sviluppa un’idea di sé che porta a considerarsi superiori agli altri. In poche parole, si diventa pochi tolleranti verso la frustrazione e si tende a reagire spesso in modo inadeguato quando si riceve un no oppure ci si trova dinanzi a un ostacolo.
Tale incapacità di gestione della rabbia persiste spesso nell’età adulta, rendendo difficile instaurare relazioni mature e sane. La percezione di essere migliori degli altri, unita alla difficoltà di gestire le emozioni negative, può condurre a comportamenti narcisistici e a un senso di superiorità che danneggia le relazioni interpersonali.
Come i genitori indulgenti “vedono” e “trattano” i loro figli
I genitori permissivi tendono a vedere i propri figli come speciali e meritevoli di un trattamento differente e speciale, ed è questo che porta a un modello di indulgenza in cui il bambino è “protetto” da qualsiasi esperienza scomoda o difficile, ricevendo un’attenzione sproporzionata rispetto ai coetanei. L’effetto di questa impostazione è che il bambino cresce senza sviluppare una sana autovalutazione, aspettandosi un trattamento speciale ovunque si trovi.
L’indulgenza e il rischio di carattere immaturo e narcisista
Quando l’indulgenza che mina la corretta relazione tra genitori e figli, essendo pervasiva, fa sì che il bambino tenda a sviluppare difetti di carattere, in particolare:
- Bassa tolleranza alla frustrazione: il bambino, non abituato a sopportare delusioni, fatica ad accettare i “no” o i fallimenti, diventando facilmente irritabile o frustrato.
- Scarsa gestione della rabbia: non avendo imparato a contenere le proprie emozioni negative, il bambino tende a esprimere rabbia in modo disfunzionale. Questo porta a una forma di immaturità emotiva che rende difficile gestire relazioni sane.
- Senso di superiorità e diritto: L’idea di meritare sempre un trattamento speciale o di essere migliore degli altri è un tratto che interferisce con le relazioni interpersonali, generando conflitti e alienazione.
- Atteggiamento “meglio di”: un senso di superiorità rende impossibili relazioni reciproche e mature, alimentando antipatie e isolando il bambino.
Se un genitore si riconosce in questo modello permissivo, è possibile riuscire a cambiare, iniziando a stabilire dei limiti che sono necessari per il benessere del bambino e per il suo sviluppo psicologico.
Invece di concedere tutto ciò che il bambino desidera, è importante introdurre piccole “frustrazioni” salutari che lo aiutino a sviluppare una maggiore tolleranza. Questi piccoli “no” non danneggiano il bambino; al contrario, lo aiutano a comprendere che non sempre potrà ottenere ciò che vuole e che i desideri vanno bilanciati con le responsabilità.