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I tuoi segreti ti rendono infelice?

Una scoperta scientifica avrebbe rivelato che custodire a lungo dei segreti potrebbe avere degli effetti negativi sulla propria felicità.

Perché si ha la necessità di avere dei segreti con se stessi?

Tutti abbiamo dei segreti che non vogliamo condividere con il mondo e che a volte risultano particolarmente difficili da condividere anche con le persone più care, ma molte volte chiudersi in se stessi pare a tutti la soluzione migliore, soprattutto nel caso la situazione apparisse davvero complicata da affrontare.

Tutto ciò nasce dalla convinzione di non poter condividere determinati avvenimenti con gli altri perché si reputa quel determinato comportamento sbagliato e si teme di essere giudicati in maniera negativa. 

Nessuno vieta ad altri di avere segreti con se stessi ma, nonostante da un lato questo possa apparire come una sorta di protezione, dall’altro potrebbe nascondere delle componenti che potrebbero rivelarsi molto facili da controllare, soprattutto sul lungo termine.

È pericoloso avere dei segreti con se stessi?

Mantenere un segreto non è pericoloso, poiché il rischio subentra esclusivamente quando i segreti da nascondere sono troppi o troppo pesanti da sopportare.

Ciò comporterà un sentore di protezione che attuerai verso la tua persona, che però non farà altro che cambiare la tua personalità e limitare le tue libertà quando sei con altre persone.

Uno studio condotto dalla Columbia University e dall’Università di Chicago ha evidenziato che mantenere i segreti troppo a lungo comporta gravi ripercussioni a livello mentale, in quanto comporta la manifestazione di depressione, ansia e disturbi della personalità.

Anche se in apparenza mantenere un segreto è la via migliore per non deludere gli altri o per evitare le conseguenze che dipendono dall’assunzione di comportamenti sbagliati, non sempre farlo giova al fisico e alla mente.

Le tre dimensioni dei segreti

Secondo psicologi e scienziati esistono tre dimensioni nelle quali il segreto può cadere.

La prima di queste è la dimensione della razionalità, in quanto in questo caso si ha la necessità di mantenere un segreto perché si vuole andare d’accordo con gli altri.

La seconda dimensione è quella affettiva, poiché si sceglie di mantenere un segreto per proteggere gli altri e non dichiarare loro qualcosa che potrebbe farli soffrire.

Nell’ultimo caso invece il segreto viene mantenuto in quanto non si vogliono danneggiare le proprie convinzioni e si vuole tutelare la propria moralità, anche in seguito a dei comportamenti sbagliati appartenenti al passato.

Un esperimento ha rivelato che le persone che hanno dovuto scegliere in quali delle tre categorie porre i loro segreti più intimi hanno mostrato serie difficoltà, in quanto ogni segreto può essere riposto in più dimensioni se non in tutte.

La catalogazione è avvenuta sulla base di diversi parametri, ovvero quanto un segreto potesse avere degli conseguenze negative sugli altri, se stessi, se potesse ferire qualcuno e causare diversi traumi, oppure tradire delle convinzioni che non si riconoscono come proprie.

Possiamo quindi concludere il nostro articolo asserendo che è giusto ritagliarsi dei momenti e dei pensieri da non condividere con gli altri, in quanto ognuno di noi è speciale ed è giusto che abbia uno spazio tutto suo.

Allo stesso modo è però fondamentale non perdere lavorò propria personalità per nascondere qualcosa che può avere degli influssi negativi su di noi e sul rapporto con gli altri, ma cercare di affrontare questo ostacolo e sormontare le eventuali difficoltà da esso provocate.

About Silvia Faenza

Ciao sono Silvia Faenza, mi sono Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dal 2015 mi occupo della gestione dei contenuti per aziende e agenzie editoriali online, principalmente in qualità di ghostwriter, copywriter e web editor.

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