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Il cervello cambia dopo aver mangiato

Avete appena finito un buon pasto e vi sentite sazi? I ricercatori del CNRS, dell’Inrae, dell’Università di Borgogna, dell’Università di Parigi, dell’Inserm e dell’Università del Lussemburgo hanno appena svelato quali sono i meccanismi nel nostro cervello che portano a questo stato. Una serie di reazioni innescate da un aumento dei livelli di glucosio nel sangue. Questo studio, condotto sui topi, è stato pubblicato su Cell Reports il 3 marzo 2020.

I circuiti neuronali del nostro cervello che regolano i sentimenti di fame e di sazietà possono infatti modificare le loro connessioni, adattando così il comportamento alimentare alle condizioni di vita e mantenendo un equilibrio tra l’assunzione di cibo e il consumo di calorie. Gli scienziati sospettano che questa “plasticità” possa essere alterata nei soggetti obesi.

In un nuovo studio condotto sui topi, un’équipe guidata da Alexandre Benani, ricercatore del CNRS presso il Centre for Taste and Feeding Behavior (CNRS/Inrae/University of Burgundy/AgroSup Dijon), ha infatti dimostrato che questi circuiti si attivano sulla scala temporale di un pasto, regolando di conseguenza il comportamento alimentare. Tuttavia, questa attivazione non avviene attraverso una modifica dei “collegamenti” del circuito.

Per arrivare a tali conclusioni gli scienziati si sono concentrati sui neuroni POMC nell’ipotalamo, situati alla base del cervello, noti per limitare l’assunzione di cibo. Tali neuroni sono collegati a un gran numero di neuroni provenienti da altre parti del cervello, e le connessioni di questo circuito sono “malleabili”: possono infatti essere realizzate e disfatte molto rapidamente sulla base di fluttuazioni ormonali. I ricercatori hanno osservato che questo circuito neuronale non viene modificato dopo un pasto equilibrato, ma che altre cellule nervose associate ai neuroni POMC, noti come astrociti, cambiano effettivamente forma.

Gli astrociti sono cellule nervose a forma di stella, studiate per il loro ruolo di supporto rispetto ai neuroni. In condizioni normali, agiscono in qualche modo come limitatori delle attività dei neuroni POMC. Dopo un pasto, i livelli di glucosio nel sangue (glicemia) aumentano temporaneamente, con gli astrociti che rilevano questo segnale e si ritraggono in meno di un’ora: una volta rilasciato questo “freno”, i neuroni POMC si attivano, favorendo in ultima analisi la sensazione di sazietà.

Sorprendentemente, un pasto ad alto contenuto di grassi non porta a questo rimodellamento. Questo significa che i lipidi sono meno efficaci nel soddisfare la fame? La risposta, probabilmente, in un prossimo studio…

About Roberto Rossi

Mi chiamo Roberto Rais, Giornalista pubblicista, da diversi anni  specializzato in tematiche legate alla psicologia, alla motivazione e al wellness psico-fisico. Collaboro con alcuni magazine online di settore, prestando la mia consulenza editoriale anche ad agenzie di stampa e siti web"

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