Un recente studio che ha coinvolto imprenditori e manager, un team di ricerca multidisciplinare ha trovato prove di una maggiore connettività neuronale nel cervello degli imprenditori.
Lo studio – condotto dai ricercatori della HEC School of Management dell’Università di Liegi e dall’Ospedale Universitario di Liegi (CHU Liegi) – ha dunque individuato concrete prove di una maggiore connettività neuronale nel cervello degli imprenditori, cosa che potrebbe contribuire a distinti attributi cognitivi.
Utilizzando la risonanza magnetica funzionale allo stato di riposo (rs-fMRI), lo studio ha dimostrato che gli imprenditori seriali hanno una maggiore connettività tra l’insula destra (associata alla flessibilità cognitiva) e la corteccia prefrontale anteriore (una regione chiave per le scelte esplorative), rispetto ai loro colleghi manager. Questi risultati, pubblicati sulla rivista Entrepreneurship Theory and Practice, suggeriscono che gli imprenditori possiedono una maggiore flessibilità cognitiva, che consente loro di alternare efficacemente l’esplorazione e lo sfruttamento, un equilibrio fondamentale per il loro successo.
A differenza del tradizionale approccio fMRI basato su compiti sottoposti al soggetto, la rs-fMRI su cui si basa questo studio osserva il cervello a riposo, in assenza di compiti cognitivi o presentazione di stimoli, costituendo un approccio innovativo per migliorare la comprensione della mente imprenditoriale. Allo studio hanno partecipato quaranta persone, imprenditori e manager.
“Questo studio rappresenta un importante passo avanti nella comprensione della mente imprenditoriale. Evidenzia il potenziale delle neuroscienze e il modo in cui questo approccio integra gli strumenti tradizionali utilizzati per studiare la cognizione imprenditoriale. Evidenziando la differenza di flessibilità cognitiva, offre anche una nuova prospettiva per informare la progettazione di programmi di formazione o di sviluppo professionale volti a migliorare la flessibilità cognitiva e lo spirito imprenditoriale degli individui all’interno di varie organizzazioni“, spiega Frédéric Ooms, ricercatore e professore assistente in gestione e imprenditorialità (HEC — ULiège School of Management), primo autore della pubblicazione, basata sui risultati della sua tesi di dottorato sulla flessibilità cognitiva imprenditoriale presentata nell’aprile 2023.
“In un mondo di cambiamenti rapidi e imprevedibili, le organizzazioni devono coltivare una mentalità imprenditoriale e promuovere la flessibilità cognitiva all’interno dei loro team, qualità riconosciute dall’OCSE come una sfida del XXI secolo“, sottolinea il professor Bernard Surlemont, docente di Imprenditorialità presso l’ULiège (HEC Liège).
“Questo studio collaborativo e multidisciplinare illustra la ‘neuro-imprenditorialità’, l’integrazione delle conoscenze delle neuroscienze (presso il GIGA dell’ULiège e il CHU di Liegi) e del mondo dell’imprenditoria (HEC Liège), e mostra come le tecniche di neuroimmagine aiutino a visualizzare meglio le reti neurali coinvolte nella ‘flessibilità cognitiva’, per potersi adattare a una realtà in costante cambiamento, che è la fonte del successo imprenditoriale“, osserva infine il dottor Steven Laureys, neurologo e professore presso il Centre du Cerveau dell’Ospedale Universitario (CHU) di Liegi, direttore di ricerca presso il Fondo per la Ricerca Scientifica — FNRS e visiting professor presso il Centro di Ricerca CERVO (Laval, Quebec).