La disforia non è più considerata un disordine mentale
Secondo quanto stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ormai, la disforia di genere (vale a dire il malessere avvertito da un soggetto che non si riconosce nel sesso di appartenenza per nascita) non fa più parte della categoria dei disordini comportamentali e mentali. In particolare, essa verrà vista come un disturbo della salute sessuale del soggetto.
Disforia di genere: perchè non è più una malattia secondo l’OMS
All’interno del nuovo manuale diagnostico dell’Organizzazione mondiale della sanità non sarà più possibile leggere l’espressione disforia di genere. Quest’ultima, infatti, non è più considerata come un disordine mentale: ciò è stato confermato dal voto della settantaduesima World Health Assemmbly. Nello specifico, il nuovo manuale verrà utilizzato dagli Stati Membri a partire dall’anno 2022. Tuttavia, quest’ultimi dovranno impegnarsi a rendere più facilmente accessibili le procedure amministrative finalizzate al riconoscimento dei soggetti transgender: si tratterà, però, di un aspetto che dovrà rimanere nettamente separato da quello sanitario. Si capirà bene come una previsione del genere avrà riscontri sul piano economico dal momento che eventuali interventi medici richiesti (ad esempio, cure ormonali) dovranno essere, possibilmente, passati dalla mutua.