Vi è mai capitato di tradire o di essere traditi? Vi siete chiesti perché si è portati a tradire il partner, anche senza un apparente motivo?
In tal senso, psicologi e psicoterapeutici si sono dati una risposta comune: si tradisce per il bisogno di rivivere la fase del corteggiamento.
Ovviamente questa teoria ci porta a molteplici sunti di riflessione. Non si tratta solo della ricerca di un “corteggiamento” ma a mio avviso, di una ricerca più profonda di qualcosa che all’interno del rapporto di coppia, è venuta a mancare.
Cosa significa tradire il partner
Ma cos’è il tradimento? Giuridicamente, si tratta del mancato rispetto di una promessa, fatta con il coronamento del matrimonio. Tuttavia, da un punto di vista etico e morale, tradire significa innanzitutto perdere la fiducia nei riguardi dell’altra persona, indipendentemente dal fatto di avere o meno contratto un atto legale scritto.
L’uomo e la donna vivono il tradimento in maniera differente. Mentre per l’uomo è considerato quasi come un bisogno psicofisico e spesso vissuto con grande leggerezza, la donna vive il tradimento come un attacco a se stessa, alla propria autostima, fino al punto di mettersi fortemente in discussione.
Perché si tradisce: ecco le 3 motivazioni più ricorrenti
Ma quali sono le motivazioni più comuni per cui si tradisce il proprio compagno/a?
- Al primo posto troviamo il classico tradimento per vendetta; chi tradisce in questo caso lo fa per vendicarsi di un torto subito, magari proprio per restituire al partner lo stesso trattamento.
- Inoltre si tradisce anche per insicurezza, perché non ci si sente abbastanza sicuri delle proprie prestazioni sessuali e quindi si tende a tradire maggiormente per affermare la propria prestanza fisica. In questo caso sono più gli uomini a farlo che e donne.
- E per finire, si tradisce perché si ha un carattere debole, al punto tale da non riuscire ad evitare le avances di una persona e quindi, cadere nel tradimento.
Tuttavia, a mio modesto parere, quest’ultima motivazione è solo un alibi.