Home / Attualità / Non vuoi o non puoi? Le motivazioni e le questioni del libero arbitrio

Non vuoi o non puoi? Le motivazioni e le questioni del libero arbitrio

Le questioni e le motivazioni legate al libero arbitrio sono infinite, tanto che è impossibile stabilire con esattezza ogni sfaccettatura legata a questo contesto.

Scopriamo tutto quello che c’è da sapere in merito a questo argomento.

Come funziona la motivazione?

Solitamente l’essere umano tende a mettere in atto dei comportamenti quando riceve dei rinforzi positivi o delle ricompense da questi.

Tutto questo è dovuto alla presenza di circuiti particolari che ci fanno agire in maniera diversa in base alle diverse situazioni, facendo sì che ognuno possa re-impostare traguardi e scopi diversi orientati sulle aspirazioni personali.

Questo meccanismo avviene dalla preistoria e, con il passare degli anni e dei secoli, molti stimoli e imput si sono evoluti fino a radicarsi profondamente in noi.

All’origine della motivazione sono però presenti due concetti fondamentali, ovvero il volere e il potere, che possono avere dei risvolti diversi.

Perché alcuni individui hanno difficoltà a rimanere motivati?

Ogni persona ha un modo diverso di percepire la vita è, come tale, può vivere in maniera diversa le sensazioni che derivano dal mondo esterno.

Ognuno di noi infatti, ha dei bisogni diversi e quindi riceve stimoli differenti che quando, vengono assimilati, possono far cadere la motivazione che ci ha spinto a desiderarli.

A questo si riconduce anche la capacità di autocontrollo che ognuno di noi ha, poiché bisogna capire i comportamenti da mantenere anche quando le cose non vanno come si desidera.

Perché la ricompensa richiede la presenza di più stimoli?

All’interno del sistema nervoso vengono rilasciate tantissime sostanze, ognuna delle quali ha un compito ben preciso per quanto riguarda il circuito collegato alla motivazione e alla ricompensa.

Sono stati fatti davvero molti studi al riguardo e tutti hanno evidenziato come i circuiti legati alla ricompensa risultano essere meno sensibili rispetto a quanto si possa pensare.

Quando questa risposta è troppo lenta infatti, i centri nervosi vengono stimolati con minor intensità e quindi mantenere le motivazioni può risultare piuttosto difficile.

Disturbi e malattie che possono compromettere la motivazione

Esistono particolari condizioni che possono compromettere la motivazione di una persona, come ad esempio la depressione, la schizofrenia e la demenza, che agiscono pesantemente sulla psiche degli individui comportando gravi lesioni.

Le dipendenze invece, vanno ad influenzare negativamente il sistema innescato dalla ricompensa, alterando la percezione della persona che non sa spiegare il motivo per cui mette in atto determinati comportamenti.

La questione del libero arbitrio

Capire i meccanismi che permettono il mantenimento della motivazione, ci permette di esaminare da vicino la questione relativa al libero arbitrio.

Anche se questo elemento è impossibile da dimostrare dal punto di vista scientifico, è altresì fondamentale citare il processo secondo il quale ad un determinato comportamento corrisponde una reazione uguale e contraria allo stesso tempo.

La mente elabora continuamente risposte collegate agli stimoli che riceve dall’ambiente e da questo deriva la presa di coscienza delle diverse scelte, che è collegata alla facoltà di decidere in completa autonomia.

Ogni cervello ha un diverso modo di pensare, ed è per questo che per alcuni il non potere può molto facilmente coincidere con un non volere.

Tutto rimane imprevedibile ed è impossibile stabilire se ciò che sceglieremo sarà la mossa vincente oppure no, in quanto può anche trattarsi di una semplice illusione.

About Silvia Faenza

Ciao sono Silvia Faenza, mi sono Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dal 2015 mi occupo della gestione dei contenuti per aziende e agenzie editoriali online, principalmente in qualità di ghostwriter, copywriter e web editor.

Vedi Anche

genitori e traumi infantili

Cosa fare se i genitori non riconoscono le ferite dell’infanzia?

Ci sono alcune persone che non riescono ad andare avanti nel momento in cui i ...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *