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Parkinson, una proteina misteriosa uccide i neuroni

Un recente studio pubblicato su Nature Communications lo scorso 10 febbraio, sta presentando nuove prove scientifiche su ciò che una proteina chiave chiamata alfa-sinucleina è in grado di fare ai neuroni del cervello.

Giuliana Fusco, ricercatrice presso il St John’s College dell’Università di Cambridge e autrice principale dello studio, ha dichiarato in particolar modo che il proprio studio potrebbe contribuire a “sbloccare più informazioni su questo debilitante disturbo neurodegenerativo che può lasciare le persone incapaci di camminare e parlare. Se vogliamo curare il Parkinson, dobbiamo prima capire la funzione dell’alfa-sinucleina, una proteina presente nel cervello di tutti. Questa ricerca è un passo fondamentale verso questo obiettivo”.

Cos’è il morbo di Parkinson

Ricordiamo che il morbo di Parkinson è un disordine neurologico progressivo che causa l’indebolimento o la morte delle cellule nervose nel cervello. La malattia ha una varietà di sintomi tra cui tremori – in particolare nelle mani – problemi di andatura e di equilibrio, lentezza ed estrema rigidità nelle braccia e nelle gambe. Il Parkinson si sviluppa quando le cellule del cervello smettono di funzionare correttamente e non possono produrre abbastanza dopamina, una sostanza chimica che controlla il movimento nel corpo agendo come un messaggero tra le cellule.

La malattia colpisce per lo più persone oltre i 60 anni e peggiora nel corso degli anni, ma il Parkinson ad insorgenza precoce può colpire anche persone più giovani.

Più di 10 milioni di persone in tutto il mondo convivono con la malattia di Parkinson. Il Parkinson può colpire anche le donne, ma statisticamente sono gli uomini ad avere più probabilità di contrarre la malattia.

Le cause del Parkinson

Non si sa ancora perché le persone si ammalano di Parkinson, ma i ricercatori pensano che sia una combinazione di età, fattori genetici e ambientali che causano la morte delle cellule nervose che producono dopamina, influenzando la capacità del corpo di muoversi.

Il nuovo studio ha esaminato ciò che accade all’interno delle condizioni sane per aiutare a individuare ciò che va storto nelle cellule delle persone con il Parkinson. Tutte le cellule del corpo hanno una membrana plasmatica che protegge le cellule e di solito trasporta le sostanze nutritive all’interno e rimuove le sostanze tossiche all’esterno.

La dottoressa Fusco ha spiegato che “una delle domande principali nella ricerca sul Parkinson è: qual è la funzione dell’alfa-sinucleina, la proteina che in condizioni patologiche forma grumi che influenzano le capacità motorie e cognitive? Di solito si scopre una proteina per la sua funzione e poi si esplora cosa va storto quando la malattia colpisce, nel caso dell’alfa-sinucleina la proteina è stata identificata per la sua associazione patologica ma non sapevamo cosa facesse nel neurone. La nostra ricerca suggerisce che la proteina alfa-sinucleina si attacca come colla alla faccia interna della membrana plasmatica delle cellule nervose ma non a quella esterna – una nuova informazione cruciale“.

Lo studio

Gli scienziati hanno usato modelli sintetici per imitare le membrane delle cellule cerebrali durante lo studio.

Il professor Alfonso De Simone, dell’Imperial College di Londra e uno degli autori del documento, ha detto  “quando questa proteina funziona normalmente, gioca un ruolo importante nei meccanismi con cui i neuroni scambiano segnali nel cervello. Ma ha un lato oscuro perché funziona male e comincia ad attaccarsi in grumi che alla fine si diffondono e uccidono le cellule cerebrali sane. La nostra ricerca ha mostrato che questa proteina si attacca alla faccia interna della membrana plasmatica delle cellule cerebrali, quindi stiamo lentamente costruendo un quadro di questo disturbo molto complesso studiando la funzione chiave dell’alfa-sinucleina”.

Ci sono trattamenti e farmaci disponibili per i malati di Parkinson e la malattia non è fatale, ma nulla è disponibile per invertire gli effetti della malattia. Anche l’introduzione di cambiamenti nello stile di vita, tra cui più riposo ed esercizio fisico, può alleviare i sintomi.

Il professor De Simone ha aggiunto: “Abbiamo migliaia di proteine nel nostro corpo e fino a quando la funzione di questa proteina misteriosa non sarà confermata con ulteriori ricerche, non si possono iniziare a sviluppare terapie farmacologiche per affrontare le origini del morbo di Parkinson nel caso in cui i farmaci colpiscano accidentalmente uno scopo cruciale della proteina alfa-sinucleina.”

About Roberto Rossi

Mi chiamo Roberto Rais, Giornalista pubblicista, da diversi anni  specializzato in tematiche legate alla psicologia, alla motivazione e al wellness psico-fisico. Collaboro con alcuni magazine online di settore, prestando la mia consulenza editoriale anche ad agenzie di stampa e siti web"

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