Perché ci autosabotiamo? Quali sono i fattori psicologici che ci portano da soli a distruggere quello che stiamo facendo o a non portare a compimento un’azione per paura? L’autosabotaggio è un comportamento complesso per il quale consapevolmente o meno, poniamo in atto delle azioni oppure degli atteggiamenti che ci portano ad ostacolare sia noi stessi sia i nostri obiettivi. Ma perché succede? Quali sono i motivi reconditi dietro l’autosabotaggio? Scopriamolo insieme!
La pressione sociale e la cultura del trambusto
Una delle forme più comuni di autosabotaggio nasce dalla pressione sociale e dalla cosiddetta “cultura del trambusto“. Viviamo in una società che esalta il successo estremo e celebra coloro che sembrano raggiungere obiettivi straordinari senza apparente fatica. Questo clima culturale ci spinge a confrontarci costantemente con modelli di eccellenza irraggiungibili.
Ad esempio, puoi trovare ispirazione in storie di successo, ma spesso queste storie trascurano di evidenziare il contesto unico dei protagonisti: talenti innati, esperienze accumulate o vantaggi che non possiamo replicare.
Cercare di emulare dei percorsi che non ci appartengono può portarci a frustrazione e disillusione. Il risultato? Rinunciamo ai nostri obiettivi perché li percepiamo come irrealizzabili, alimentando così il ciclo dell’autosabotaggio.
Come superare questa trappola? Devi sempre considerare che ogni persona ha talenti e punti di forza specifici. Solo riuscendo a identificarli e valorizzarli è possibile costruire un percorso personale e soddisfacente. Inoltre, bisogna imparare ad essere pazienti con sé stessi, rispettando il proprio ritmo di crescita, capendo che non tutto ciò che funziona per gli altri è adatto a noi stessi.
La paura del fallimento
La paura del fallimento è una delle cause principali dell’autosabotaggio, spesso evitiamo di intraprendere delle azioni che potrebbero portarci al successo per il timore di sbagliare.
Paradossalmente, preferiamo non agire piuttosto che affrontare l’idea di un possibile insuccesso. Questo comportamento è radicato nella nostra mente come meccanismo di difesa per proteggerci da emozioni negative come la vergogna, il senso di inadeguatezza o il giudizio altrui.
Per riuscire ad affrontare questa paura è necessario cambiare la propria prospettiva sul fallimento e non considerarlo come una sconfitta definitiva ma come un’opportunità per riuscire a crescere e apprendere. Inoltre, bisogna focalizzarsi sempre sul processo riconoscendo i progressi fatti lungo il percorso anche se non si raggiunge subito la propria meta.
Il problema del perfezionismo
Un’altra forma di autosabotaggio è il perfezionismo, che può bloccarci nel tentativo di raggiungere uno standard irrealistico. Quando ci imponiamo aspettative troppo elevate, rischiamo di non iniziare nemmeno un progetto, temendo di non poterlo realizzare in modo impeccabile. Oppure, possiamo spendere un’enorme quantità di tempo e risorse in dettagli poco rilevanti, perdendo di vista il quadro generale.
Ci sono diverse strategie che possono mitigare il perfezionismo, innanzi tutto bisogna cercare di fare sempre un passo alla volta, e non mirare subito alla perfezione. Ogni piccolo traguardo che si raggiunge è sempre un segnale positivo e di progresso e non bisogna sottovalutarlo. Inoltre, bisogna ricordarsi che la perfezione non esiste realmente ma è uno standard che spesso ci si impone nella propria mente.
La paura del successo
Può sembrare contro-intuitivo, ma molto spesso il perché ci autosabotiamo deriva dalla paura di ottenere successo per i propri sforzi. Questo perché avere successo comporta delle responsabilità, dei cambiamenti, delle aspettative che possono essere opprimenti. Ci chiediamo se saremo in grado di sostenere i risultati raggiunti o temiamo di essere giudicati diversamente dagli altri.
Sicuramente avere successo porta a nuove sfide ma è anche un riconoscimento per i propri sforzi oltre che un’opportunità di crescita. Pensa a ciò che puoi guadagnare da un eventuale successo e non quello che potresti perdere.
L’autosabotaggio: un’ombra del passato
Molte volte, l’autosabotaggio ha radici in esperienze passate che hanno influenzato il nostro senso di autostima. Crescere in un ambiente critico o con aspettative irrealistiche può portarci a interiorizzare la convinzione di non essere abbastanza bravi o di non meritare il successo. Questi schemi possono manifestarsi in comportamenti come ad esempio: la procrastinazione, l’abbandono di progetti o l’incapacità di prendere decisioni.
Come rompere questo schema? Cerca sempre di costruire una visione positiva di te stesso attraverso affermazioni positive e supporto emotivo. Inoltre, cerca di riconoscere quali sono le convinzioni limitanti che ti porti dal passato e cerca di superarle, comprendendo che non sono queste a definire la persona che sei realmente.