Perché fumiamo?
La dipendenza da fumo di sigaretta è una delle dipendenze più difficili da eradicare. I media da anni si preoccupano di informare su danni provocati dal fumo; statistiche preoccupanti mettono in guardia sugli effetti nefasti della nicotina.
Il tumore ai polmoni rientra tra le prime cause di morte. Le malattie cardio-vascolari, le patologie della gola e quelle respiratorie mietono migliaia di vite ogni anno.
Eppure, si continua a fumare! Perché?
Da un punto di vista psicologico, ogni scuola sarebbe incline a dare la sua interpretazione a seconda della teoria di riferimento. Una teoria interessante è quella freudiana.
Freud – è risaputo – era un fumatore incallito e morì proprio per un cancro alla gola. Egli, ipotizzò che Eros e Thanatos, ovverosia la pulsione verso la vita e quella verso la morte, fossero ambedue presenti nella psiche umana e quindi spingessero ogni individuo da un lato ad amare ed a riprodursi, dall’altro verso l’autodistruzione.
Ancora, in base alla sua teoria dello sviluppo, il bambino alla nascita esprime la sua libido attraverso la suzione e l’oralità, per poi proseguire il proprio sviluppo in fasi successive (quella anale prima, la fallica poi, la genitale infine): se per qualsiasi motivo lo sviluppo non procede regolarmente, avviene un blocco e l’individuo resta fermo alla fase orale per tutto il resto della vita (il fumare riproduce la suzione), salvo la possibilità di risolvere la causa del trauma sottostante.
La teoria freudiana, tuttavia, non spiega ciò che realmente accade nella mente di un fumatore.
Secondo un diverso approccio (quello cognitivo-comportamentale) ogni individuo crea una propria mappa della realtà, costruendo proprio un bagaglio di idee ed esperienze.
Ad un certo punto della storia individuale e sociale, in un fumatore deve essersi creata un’associazione “positiva” tra la sigaretta e il Sé.
In ogni caso, appare evidente che non è il fumo in sé a creare il problema, ma il significato (conscio o inconscio) che ognuno vi associa.
Si potrebbe parlare di una vera e propria mancanza di consapevolezza?
La verità è che, dietro ogni fumatore c’è un universo di difficile interpretazione che rimanda al “piacere” nonostante tutto.