Mangiarsi le unghie è un fenomeno molto diffuso. Ma perché lo facciamo e cosa si può fare per smettere?
La psicologia definisce l’abitudine di mangiarsi le unghie con il nome di onicofagia, un disturbo che compromette sia la salute delle dita che quella orale. Diversi studi scientifici rivelano che questo cattivo vizio, non è altro che una strategia contro lo stress.
Le cause principali dell’onicofagia
Stress e ansia
Durante l’infanzia i bambini rosicchiano le unghie nei momenti di angoscia, oppure quando sentono una storia che incute loro un senso di tristezza. Nel caso dei grandi lo sfondo è diverso. Le cause dell’onicofagia in età adulta, sono riconducibili ad esempio a ritmi di vita e lavoro intensi.
I soggetti a rischio
Coloro che hanno maggiori probabilità di mangiarsi le unghie, sono i perfezionisti o i soggetti impazienti di raggiungere gli obiettivi. Molti di loro, finiscono per trasformare questa cattiva abitudine, in un modo per alleviare le frustrazioni.
Quando si può parlare di disturbo
Gli specialisti affermano che la frequenza e la gravità di questo comportamento, possono trasformarlo in un vero e proprio disturbo psicologico. In particolare, il vizio di mangiarsi le unghie è considerato un disturbo ossessivo compulsivo, ma la buona notizia è che si può guarire.
Come curare l’onicofagia
Risolvere il problema alla radice
Per smettere di mangiarsi le unghie, è necessario lavorare in modo consapevole e funzionale. Il primo passo per una sana guarigione, consiste nell’esaminare con attenzione tutte le cause correlate allo stress, fino a risolverle.
Gli smalti amari
Utili anche gli smalti per smettere di mangiarsi le unghie, facilmente reperibili in farmacia. Si tratta di appositi prodotti cosmetici dal sapore amaro e a base di ingredienti naturali, che dovrebbero far guarire velocemente dal vizio di mettersi le dita in bocca.