Che cos’è la superstizione?
Iniziamo subito col dire che il termine superstizione deriva dal latino superstitiònem, composto da sùper (sopra) e stìtio (stato).
Per la prima volta venne impiegato da Cicerone nel “De natura deorum” per indicare la devozione patologica di chi trascorre le giornate rivolgendo alla divinità preghiere, voti e sacrifici, affinché serbi i suoi figli superstiti (cioè sani e salvi). Da qui il termine, come espressione di atteggiamento di pavido uso del soprannaturale con lo scopo di scamparla.
Le persone libere dalla superstizione sono davvero poche: è difficile trovare qualcuno che, in un determinato periodo, non sia stato sopraffatto da quella sensazione illogica che esistano forze soprannaturali in grado di influire sulla sua vita.
In particolare, tra le culture pre-scientifiche, le superstizioni hanno rappresentato una sorta di “corazza psicologica” per un mondo popolato da spiriti minacciosi e imprevedibili che dovevano essere placati per evitare ogni sorta di catastrofe e poter sopravvivere serenamente Oggi, le superstizioni hanno perso la maggior parte della loro importanza, sopravvivendo soltanto come facili, talvolta consolanti, reazioni automatiche all’incertezza dei tempi.
Molte delle superstizioni comuni ai nostri giorni derivano da superstizioni ben più antiche, le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Solo per fare qualche esempio, la credenza che uno specchio rotto porti sfortuna per sette anni pare scaturire dall’antica nozione che il riflesso di un uomo nell’acqua rispecchi la sua anima e che basta la più piccola increspatura a distruggerla.
Il ferro di cavallo a forma di falce, pare abbia derivato la sua reputazione magica dall’adorazione della Luna, pratica in voga presso gli antichi Egizi. Il ferro di cui è composto, tra le altre cose, lo rende ancor più potente, poiché i primi minerali di ferro caddero dal cielo sotto forma di meteoriti. Viene sempre affisso con le punte rivolte verso l’alto, in modo tale che la buona fortuna non scivoli via.
Ancora, nell’Inghilterra pagana, la lepre (parente stretta del coniglio) era oggetto di culto. Con l’avvento del Cristianesimo questa pratica venne bandita, ma le vecchie usanze, si sa, stentano a scomparire e molte persone ancora oggi portano con sé, come talismano, una zampetta di coniglio.
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