La passione per l’abbronzatura prende il sopravvento soprattutto durante il periodo estivo, ma quando è caratterizzata da particolari sintomi e comportamenti della persona allora si parla di Tanoressia.
Secondo alcuni studi la base di questo disturbo sarebbe biologica, ovvero la fotoesposizione produce melanina che induce uno stato di benessere che alla lunga darebbe dipendenza. Questo accade per via del fatto che come si sa il sole ha un effetto antidepressivo, conosciuto da secoli.
L’ossessione per l’abbronzatura diventa tale quando il soggetto vi ci pensa i modo continuo, ogni occasione è buona per stare al sole e durante le vacanze l’unico scopo è la tintarella, ma non come per molti che viene vissuta come un momento di rilassamento. I tanoressici vivono il momento della tintarella come un dovere, non stanno bene con sé stessi e con gli altri se non lo fanno.
I soggetti affetti da tanoressia possono definirsi dei veri esperti di “abbronzatura”. Conoscono e assumono integratori specifici per la preparazione cutanea prima dell’esposizione al sole. Utilizzano creme solari solo di qualità sapendo che per le prime esposizioni va applicata una protezione UV più alta e poi via via diminuita. Conosco e applicano le cremo doposole per mantenere e prolungare l’abbronzatura. Generalmente essendo così attenti non si scottano mai.
Il problema per questi soggetti è chi si espongono al rischio di sviluppare melanoma e ai radicali liberi causa dell’ invecchiamento precoce.
Una ricerca condotta dall’Istituto di ricerca di dermatologia globale (Irdeg) ha indicato che circa 11 milioni di persone in Italia avrebbero sviluppato una dipendenza patologica nei confronti dell’abbronzatura, in prevalenza donne