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Un’eccessiva devozione al lavoro mimetizza e genera ansia

Mentre crescevo, un pensiero insistente mi premeva: se lavoravo abbastanza duramente, tutto sarebbe andato bene. Questo mantra personale mi ha portato a credere che, attraverso il puro impegno e la dedizione, avrei potuto controllare le variabili della mia vita. Ma con il passare del tempo, mi sono reso conto che un’eccessiva devozione al lavoro, anziché essere un baluardo contro le incertezze della vita, nascondeva in realtà una profonda ansia e un bisogno insaziabile di controllo.

Il mito del controllo attraverso il lavoro

Da piccoli, spesso ci viene insegnato il valore del duro lavoro. Mi ricordo di me stesso a 7 anni, seduto in una biblioteca, intento a completare fogli di lavoro, pensando che se avessi terminato i compiti, tutto sarebbe stato a posto. Questa mentalità è cresciuta con me, mutando in una convinzione che se lavorassi incessantemente, potrei allontanare qualsiasi avversità.

Il duro lavoro è, ovviamente, essenziale. Ma diventa problematico quando iniziamo a utilizzarlo come un mezzo per guadagnare un senso di controllo sulle inevitabili incertezze della vita. Mentre le piccole preoccupazioni quotidiane possono essere alleviate attraverso l’azione e la dedizione, ci sono aspetti della vita – come la perdita, la malattia, e il dolore – che sono semplicemente fuori dal nostro controllo.

Il rischio di mascherare l’ansia

Anziché affrontare la nostra ansia e le nostre paure, potremmo ritrovarci a immergerci nel lavoro, sperando che la successiva promozione o il prossimo traguardo ci offra quel senso di sicurezza che desideriamo così tanto. Ma questa è una falsa promessa. Una ricerca ha dimostrato che un’eccessiva dedizione al lavoro è collegata a livelli elevati di depressione e ansia. Questo approccio al lavoro, quindi, non solo maschera l’ansia esistente, ma può anche generarne di nuova.

Accettare l’incertezza

La chiave per superare questa trappola sta nell’accettare l’incertezza. La vita è, per sua natura, imprevedibile. Mentre possiamo pianificare e prepararci per il futuro, dobbiamo anche imparare ad abbracciare l’ignoto. Quando facciamo ciò, possiamo liberarci dalla pressione costante di sentire che dobbiamo avere tutto sotto controllo.

La soluzione nella psicoterapia

L’eccessiva dedizione al lavoro, benché possa apparire come un mezzo per gestire l’ansia, può, nel lungo periodo, aggravare ulteriormente il malessere interiore. Fortunatamente, la psicoterapia offre una via per affrontare e superare questo comportamento dannoso.

L’approccio della terapia cognitivo-comportamentale (CBT) si basa sull’identificazione e la correzione delle distorsioni cognitive che potrebbero sottostare all’eccessiva dedizione al lavoro. Attraverso la CBT, i pazienti possono esaminare i modelli di pensiero irrazionali, come la convinzione che il duro lavoro sia l’unico modo per ottenere sicurezza e controllo nella vita. Una volta identificati questi modelli, il terapeuta guida il paziente attraverso esercizi e tecniche per sfidarli e sostituirli con modelli di pensiero più sani.

La terapia dell’accettazione e dell’impegno (ACT), invece, si concentra sulla creazione di una vita piena e significativa mentre si accettano i pensieri e i sentimenti dolorosi. Invece di combattere o sopprimere l’ansia, l’ACT insegna ai pazienti a osservare i loro pensieri e sentimenti senza giudizio, aiutandoli a coesistere con questi stati interiori senza lasciare che influenzino negativamente il loro comportamento. In particolare, per chi è eccessivamente dedito al lavoro, l’ACT può aiutare a riconoscere e ad agire in base ai valori fondamentali, piuttosto che perseguire ciecamente il successo come mezzo per calmare l’ansia.

Infine, la terapia comportamentale dialettica radicalmente aperta (DBT) si rivela particolarmente efficace per coloro il cui eccessivo impegno nel lavoro ha avuto un impatto sulle relazioni interpersonali. La DBT si focalizza sull’accettazione e il cambiamento, aiutando i pazienti a bilanciare l’accettazione di se stessi con la necessità di cambiamento e crescita. Mediante tecniche specifiche, come la regolazione delle emozioni e la tolleranza al disagio, i pazienti imparano a gestire situazioni stressanti e a costruire relazioni sane.

In sintesi, la psicoterapia offre un insieme di strumenti e tecniche che aiutano a comprendere e a superare la tendenza all’eccessiva dedizione al lavoro. Attraverso il lavoro con un terapeuta esperto, coloro che si trovano intrappolati in questo ciclo possono trovare nuovi modi per affrontare l’ansia e vivere una vita più equilibrata e soddisfacente.

In conclusione

Sebbene la società possa spesso celebrare l’eccessiva dedizione al lavoro come un segno di dedizione e forza, dobbiamo riconoscere i potenziali pericoli che comporta. Lavorare sodo è lodevole, ma non dovrebbe mai venire a scapito della nostra salute mentale o del nostro benessere complessivo. Invece di utilizzare il lavoro come scudo contro l’ansia, dobbiamo imparare a confrontarci con le nostre paure, ad accettare l’incertezza e a cercare un equilibrio nella nostra vita. Solo allora potremo vivere pienamente, senza l’ombra costante dell’ansia a oscurare la nostra esistenza.

About Silvia Faenza

Ciao sono Silvia Faenza, mi sono Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all'Università del Salento, nel 2014. Dal 2015 mi occupo della gestione dei contenuti per aziende e agenzie editoriali online, principalmente in qualità di ghostwriter, copywriter e web editor.

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