La psicoterapia si sa è una branca molto complessa, costituita da diverse tecniche per curare i pazienti che si rivolgono allo psicoterapeuta. Fra questi vi è la terapia strategica, un nuovo approccio di cura del paziente.
La terapia strategica o psicoterapia strategica nasce negli ’70, quindi piuttosto di recente rispetto ad altre terapie, alla scuola di Palo Alto. Trova poi una sua collazione precisa solo negli ’90 dopo che vengono pubblicate le teorie e i protocolli nel testo “Terapia breve strategica” di Paul Watzlawick e di Giorgio Nardone.
Perché si chiama terapia strategica e su cosa si basa
La terapia strategica si chiama così proprio perché si basa su una serie di interventi e strategie che hanno lo scopo di promuovere il cambiamento del paziente, in modo rapido e programmato. Questa terapia è conosciuta anche col nome delle “3P” ovvero:
- Praticità,
- Pianificazione,
- Problem centered.
Le 3P indicano proprio il fatto che vengono fatti degli esercizi e date delle prescrizioni che sono appunto pratiche, atte a far si che il paziente sperimenti il cambiamento prima di riuscire a comprenderlo. Questa modalità in psicoterapia è chiamata “azione prima della cognizione”.
Vi è poi la pianificazione, il terapeuta conduce il meccanismo essendo ben cosciente delle direzione in cui vuole andare, ma il tutto nel più breve tempo possibile, per fare questo deve appunto pianificare e fare attenzione che nel caso ci si sita allontanando dall’obbiettivo, mettere in atto un percorso alternativo e una strategia per risolvere la problematica in modo rapido ed efficace, quindi arrivare alla “problem- centered”.
Spiegandolo in parole più semplici la terapia strategica nasce per eliminare i comportamenti disfunzionali che il paziente ripete meccanicamente in riferimento ad una determinata azione, perché questi comportamenti sono quelli che gli causano disagio e problemi. Questo avviene perché il nostro cervello tende a ripetere un comportamento se questo una volta ci ha dato un beneficio, ma purtroppo non è così per ogni situazione.
Un’altro aspetto di estrema importanza della terapia strategica è quello che ha come obbiettivo anche la valorizzazione delle risorse del paziente. Il terapeuta spesso si trova davanti un soggetto con scarsa autostima che non sa riconoscere i propri punti di forza per utilizzarli allo scopo di essere felice e avere successo.