Per tanto tempo si è pensato che l’isteria fosse una quale derivazione psicologica. In realtà, almeno stando a quanto sta emergendo in uno studio appena pubblicato sulla rivista Neurology dai ricercatori diretti dal professor Alberto Priori dell’Università di Milano Polo San Paolo, Direttore del Centro Aldo Ravelli per le terapie neurologiche sperimentali dell’ateneo del capoluogo lombardo, l’origine sarebbe ben diversa.
I ricercatori diretti da Ravelli, unitamente a quelli dell’Università di Trieste, hanno infatti affermato che l’isteria non ha carattere psicogeno, ma si verifica a causa dell’eccesso di glutammato in un’area celebrale. Dunque, la colpa non sarebbe psicologica, bensì dell’eccesso di quello che viene considerato essere il principale neurotrasmettitore eccitatorio.
Ma che cosa cambia?
A sostenerlo è la professoressa Orsola Gambini, coautrice dello studio pubblicato su Neurology e Direttrice della Clinica Psichiatrica del polo universitario San Paolo, secondo cui dopo questa scoperta si potrà puntare su una nuova terapia, che punta a trattamenti in grado di ridurre il glutammato limbico.
Spostando le cause del disturbo da quelle di tipo psicologico, prosegue poi la dottoressa, a quelle di tipo neurochimico, misurabili, si potrebbe pertanto impartire una vera e propria rivoluzione nei confronti del trattamento di malattie come l’isteria. Non ci rimane dunque di aspettare ulteriori sviluppi di tale filone d’analisi.