Rudolf Steiner disse: “Il nostro obiettivo: elaborare una pedagogia che insegni ad apprendere, ad apprendere per tutta la vita dalla vita stessa.”
Qual’è il metodo migliore quindi per insegnare e far apprendere ad un bambino?
Il gioco. Il bambino attraverso il gioco scopre, s’incuriosisce, impara e trasmette emozioni.
Quante volte vediamo un bambino felice, appena gattonante su un prato, con una foglia in mano?
Le attività di apprendimento e di gioco, hanno le loro fasi come le fasi sono la crescita dei bambini. All’inizio un bambino vuole scoprire il mondo e attraverso il mondo impara a scoprire se stesso. Attraverso il gioco, nei primi 3 anni di vita, impara come sono costruiti gli oggetti, le loro funzionalità. Mano a mano che il bambino cresce, cresce anche la sua identità e quindi la consapevolezza nel mondo ed il gioco, diventa creatività, fantasia. Riflette il suo sviluppo intellettivo e di ragionamento.
Durante i primi due anni, quando il bambino inizia ad afferrare gli oggetti, scoprendo dapprima se stesso e poi ciò che gli viene mostrato dal mondo esterno, la sua mente è in scoperta di nuove esperienze. La sua mente ed il suo ragionamento iniziano a farsi capolino fino a quando iniziati i primi passi, finalmente ottiene gli oggetti tanto desiderati.
Attraverso lo scoprire e le sorprese, i bambini imparano a relazionarsi tra loro stessi e il mondo che li circonda.
Il gioco diventa pedagogia e la pedagogia attraverso il gioco è un ruolo essenziale per un educatore.
La pedagogia Steineriana e Montessoriana animano il gioco e l’enfatizzano, con la creatività da una parte al ragionamento dall’altra.