Il fenomeno della fame notturna consiste in una situazione in forza della quale, durante le ore notturne dedicate al riposo, si è assaliti da un senso di appetito che spinge a mangiare. Talora ci si sveglia nel corso della notte con la voglia di andare in cucina e mangiare qualcosa.
La fame notturna è chiamata anche sindrome dell’alimentazione notturna e non si qualifica come un episodio sporadico ed isolato, ma come la frequente abitudine di alzarsi per andare a mangiare nel corso della notte, e con un desiderio incontrollato di cibo.
I problemi causati dalla fame notturna sono diversi: innanzitutto questa sindrome interrompe il riposo e di conseguenza può anche andare ad impattare sulla qualità della vita e abbassarla, colpendo anche l’umore. Senza contare che andare a dormire dopo aver mangiato non è molto salutare né facilita la digestione.
Le cause della fame notturna
In genere dietro gli attacchi di fame notturna può esserci un malessere psicologico, ma non è sempre detto che sia così. Gli attacchi di fame di notte possono dipendere da squilibri nella serotonina, che quando si abbassa nei suoi livelli spinge a mangiare a qualsiasi ora.
Cosa fare in caso di attacchi di fame notturna
La fame notturna non va sottovalutata perché può influire negativamente sull’umore e sulla qualità della vita. In questi casi è necessario mettere mano all’alimentazione e cercare di equilibrarla al meglio. In particolare è bene mangiare durante il giorno in modo da essere sazi, senza però strafogarsi eccessivamente.
Non bisogna saltare nessun pasto, ed è bene mangiare cibi che stabilizzino la serotonina, come carboidrati complessi, pasta e riso, un pasto modesto ogni cinque ore. Si possono assumere anche bevande calmanti a base di melissa, tiglio, passiflora, prima di andare a dormire, per cercare di riposarsi meglio.