Molte persone vanno in terapia perché manifestano problemi del sonno e si fanno domande come:
- “Sono assonnato tutto il giorno, ma quando vado a letto mi tengo sveglio fino a tardi e il ciclo si ripete. Come interromperlo?”
- “Quando lavoro di più, rimango sveglio fino a più tardi. Perché lo faccio se so che me ne pentirò?”
- “Se ho avuto una brutta giornata, non dormo proprio. È il mio modo di controllare le cose. Come faccio a smettere?”
Dormire bene è importante per la nostra salute mentale e fisica, eppure moltissime persone nel mondo fanno fatica a dormire a sufficienza. Secondo il National Institute of Health, tra i 50 e i 70 milioni di adulti negli Stati Uniti hanno una forma di disturbo del sonno.
La cosiddetta “procrastinazione del sonno” ha conseguenze negative sulla salute, a volte distruttive. Può anche portare a tensioni e conflitti tra partner, colleghi o altre persone.
Identificare le cause della procrastinazione del sonno
È importante identificare una causa principale. In particolare, possiamo iniziare dal porci le seguenti tre domande.
- La procrastinazione è un’abitudine?
Procrastinare è molto comune tra coloro che non sono in grado di autoregolarsi. Per capire se siamo dei procrastinatori abitudinari, proviamo a chiederci se:
- Rimandiamo all’ultimo minuto il pagamento delle bollette pur avendo i soldi
- Sgretoliamo le amicizie perché rimandiamo sempre a domani
- Siamo indietro sul lavoro ma passiamo il tempo a scorrere pigramente i social media
Se la risposta a queste domande è affermativa, la mancanza di autoregolazione potrebbe essere al centro del problema di comportamento anche nel sonno. In questo caso è necessario immaginare quanto potrebbe migliorare la vita se si smettesse di procrastinare. Riusciremmo a fare più cose, ad essere più rilassati e meno ansiosi. E infine, la quantità e qualità del sonno aumenterebbe.
- L’ansia pervade le nostre giornate?
Secondo uno studio recente pubblicato sul Journal of Clinical Psychology, le persone ansiose manifestano più disturbi del sonno rispetto agli altri individui. A volte l’unico modo per affrontare i problemi è quello di elaborare la propria ansia con la guida di un terapista. Potrebbe fare miracoli per migliorare il sonno e la qualità complessiva della vita.
Un altro studio rivela che chi soffre di disturbi d’ansia riferisce di fare sogni spiacevoli molto più degli altri. Anche questo rappresenta un motivo per cui qualcuno sceglie di ritardare il sonno. Un’idea potrebbe essere quella di annotare i propri sogni, e se continuano a creare turbamento, parlarne con un professionista della salute mentale.
- Siamo fisicamente esausti?
Uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology mostra come il troppo sforzo o esercizio fisico durante il giorno potrebbe portare all’ipereccitazione e a uno stato di maggiore reattività. Questo comporterebbe anche i sintomi di insonnia.
Con l’ipereccitazione diventa molto difficile addormentarsi. L’esercizio fisico regolare è un aspetto cruciale per una vita sana, ma bisogna sempre ascoltare il proprio corpo. Ad esempio, notare se abbiamo cambiamenti inspiegabili nell’appetito, se abbiamo sempre qualche dolore fisico o se vediamo un calo nelle prestazioni fisiche.
A volte anche un lavoro manuale, che richiede molto impegno fisico, potrebbe provocare uno stato di ipereccitazione. Bisogna prendere le misure necessarie per smettere di arrivare a fine giornata esauriti. Così sarà più facile addormentarsi.
Passare all’azione
È necessario quindi identificare la causa primaria della propria procrastinazione del sonno, e adottare le modifiche più adeguate. Un piccolo sforzo può portare un grande beneficio e condurci verso una qualità della vita maggiore, con effetti positivi a livello di salute mentale e fisica.