L’introversione è un tratto della personalità che spesso potrebbe essere confuso con la timidezza. Se è vero che entrambe possono manifestarsi in modo similare, come ad esempio, la tendenza ad evitare delle interazioni sociali intense, bisogna sottolineare che l’introversione e la timidezza non indicano la stessa cosa. Vediamo nel dettaglio quali sono le cause psicologiche dell’introversione e quali le differenze con la timidezza.
Le cause psicologiche dell’introversione
L’introversione, come accennato, è un tratto della personalità che viene descritto anche all’interno del modello dei “Big Five” ossia dei tratti umani che vengono classificati in cinque dimensioni: apertura mentale, estroversione, coscienziosità, amicalità e nevroticismo.
Essere introversi vuol dire che una persona tende a prendere energia dalle esperienze che si vivono personalmente e da una forte riflessività interiore, invece che dalle interazioni sociali esterne. Le cause che portano all’insorgere di un tratto della personalità introverso non sono sempre uguali e possono essere complesse da definire, in quanto possono sovvenire da fattori di tipo: biologico, psicologico e ambientale.
Le componenti genetiche, psicologiche e ambientali dell’introversione
Sono stati condotti diversi studi che hanno dimostrato come l’introversione abbia una componente ereditaria. Alcuni dei tratti della personalità, come l’introversione, infatti, sono influenzati proprio da una componente genetica, che porta a nascere con una predisposizione naturale verso di essa.
Le persone introverse hanno un sistema nervoso che è più sensibile agli stimoli esterni. Questo vuol dire che spesso per queste persone ambienti affollati oppure caotici possono risultare affaticanti e sovraccaricanti, spingendo di conseguenza l’introverso a cercare delle situazioni più tranquille. Questo aspetto si lega alla diversa risposta che il cervello da agli stimoli e che porta di conseguenza gli introversi a preferire attività che li calmino e che permettano loro la riflessione.
L’ambiente, infine, nel quale una persona cresce può andare ad influenzare la tendenza verso l’introversione. Gli ambienti che valorizzano pensiero critico, creatività e indipendenza spesso incoraggiano a un comportamento estremamente introverso. Anche le dinamiche familiari, le esperienze personali oppure determinate situazioni sociali possono plasmare e portare le persone ad essere più introverse che estroverse.
Le differenze tra introversione e timidezza
L’introversione è un tratto della personalità che non è legato necessariamente alla paura del giudizio sociale da parte degli altri oppure dall’ansia. Le persone introverse infatti, possono essere in grado di godere dell’interazione sociale, semplicemente preferiscono che queste interazioni avvengano in contesti più piccoli e meno intensi. La motivazione principale per gli introversi è quello di preservare le proprie energie e non di evitare il giudizio altrui.
Invece la timidezza è legata ad una paura del giudizio degli altri, all’ansia sociale o all’imbarazzo. Spesso le persone timide desiderano avere una vita sociale, ma si trattengono per paura di essere criticate o di fare una brutta figura.
Un altro fattore discordante tra i due tratti caratteriali è dato dal fatto che le persone introverse si sentono ricaricate e più felici quando si trovano in ambienti tranquilli. Non riescono a mantenere il focus in ambienti troppo caotici e per questo non amano stare in posti affollati. La timidezza porta all’isolamento e all’evitamento delle situazioni sociali a causa dell’ansia che provocano in chi ne soffre.
Infine, gli introversi si sentono molto a loro agio nelle conversazioni intime e profonde e preferiscono evitare le interazioni superficiali e con troppe persone nello stesso momento. Per loro non è necessariamente un motivo di ansia o disagio, ma semplicemente sono molto selettivi su come e con chi trascorrere il tempo che hanno a disposizione. Al contrario le persone timide hanno difficoltà ad avvicinarsi agli altri, temono il giudizio e spesso anche con le persone vicine non riescono ad avere conversazioni profonde.
Quindi mentre l’introversione è un tratto della personalità legato a come una persona gestisce le sue interazioni sociali e l’energia, la timidezza è l’effetto di un’ansia sociale che porta al timore delle relazioni con gli altri.