Home / Attualità / L’isteria non è psicologica: deriva da un eccesso di glutammato

L’isteria non è psicologica: deriva da un eccesso di glutammato

Per tanto tempo si è pensato che l’isteria fosse una quale derivazione psicologica. In realtà, almeno stando a quanto sta emergendo in uno studio appena pubblicato sulla rivista Neurology dai ricercatori diretti dal professor Alberto Priori dell’Università di Milano Polo San Paolo, Direttore del Centro Aldo Ravelli per le terapie neurologiche sperimentali dell’ateneo del capoluogo lombardo, l’origine sarebbe ben diversa.

I ricercatori diretti da Ravelli, unitamente a quelli dell’Università di Trieste, hanno infatti affermato che l’isteria non ha carattere psicogeno, ma si verifica a causa dell’eccesso di glutammato in un’area celebrale. Dunque, la colpa non sarebbe psicologica, bensì dell’eccesso di quello che viene considerato essere il principale neurotrasmettitore eccitatorio.

Ma che cosa cambia?

A sostenerlo è la professoressa Orsola Gambini, coautrice dello studio pubblicato su Neurology e Direttrice della Clinica Psichiatrica del polo universitario San Paolo, secondo cui dopo questa scoperta si potrà puntare su una nuova terapia, che punta a trattamenti in grado di ridurre il glutammato limbico.

Spostando le cause del disturbo da quelle di tipo psicologico, prosegue poi la dottoressa, a quelle di tipo neurochimico, misurabili, si potrebbe pertanto impartire una vera e propria rivoluzione nei confronti del trattamento di malattie come l’isteria. Non ci rimane dunque di aspettare ulteriori sviluppi di tale filone d’analisi.

About Roberto Rossi

Mi chiamo Roberto Rais, Giornalista pubblicista, da diversi anni  specializzato in tematiche legate alla psicologia, alla motivazione e al wellness psico-fisico. Collaboro con alcuni magazine online di settore, prestando la mia consulenza editoriale anche ad agenzie di stampa e siti web"

Vedi Anche

genitori e traumi infantili

Cosa fare se i genitori non riconoscono le ferite dell’infanzia?

Ci sono alcune persone che non riescono ad andare avanti nel momento in cui i ...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *