Oggi i social media sono fondamentali nella vita di ogni giorno, in quanto si tratta di un luogo di incontro per adulti e per ragazzi. È molto più facile instaurare relazioni virtuali piuttosto che reali e, soprattutto, non esiste alcun tipo di limite per quanto riguarda la connessione.
Spesso però si passa troppo tempo su queste piattaforme e si finisce per cadere vittime di un sistema che causa dipendenza dai social network. Insegnanti terapeuti e genitori devono quindi collaborare per aiutare i giovani nella gestione di questo nuovo mondo, ricco di problemi ma anche di numerose possibilità.
Evitare la solitudine grazie ai social network
Quando si esce con gli amici si sta bene, ma prima o poi bisogna tornare a casa. Questo problema non si pone per quanto riguarda l’utilizzo delle piattaforme online in quanto si può stare connessi 24 ore al giorno, risultando reperibili sia di giorno che di notte.
Così facendo si sconfigge la solitudine e si possono conoscere tantissime persone senza nemmeno uscire dalla propria camera. Spesso però ci si può imbattere in persone che non si conoscono oppure che fingono di essere quello che in realtà non sono.
Nelle connessioni online si ricercano i propri simili perché, in questa fase della vita, si vuole il confronto con i pari e non con gli adulti. Questo però può essere tremendamente rischioso, in quanto il mondo virtuale è un’incognita e un semplice atteggiamento può favorire la ribellione.
Quando si è giovani si vuole essere accettati ad ogni costo, ed è per questo che si finisce con l’adottare dei comportamenti che non si condividono, ma che si accettano solo perché fanno tendenza.
I social peggiorano questo aspetto poiché tendono a manifestare il pensiero dei più giovani facendolo passare come un’opinione di massa. Per non parlare poi dell’alto livello di pressione che spinge ogni singola persona ad apparire al meglio delle proprie possibilità.
Perché gli adolescenti amano i social?
Sicuramente i social media abbattono moltissime barriere sociali, in quanto permettono di comunicare con chi si desidera, anche se questo si trova dall’altra parte del globo.
Consentono inoltre di conoscere individui che condividono passioni e interessi, cosa che alle volte è molto difficile trovare nella vita di tutti i giorni.
In questo senso possiamo quindi scegliere con chi condividere il nostro tempo, non accontentandoci di chi, invece, non stimiamo ma con cui siamo costretti a passare la maggior parte del nostro tempo ogni giorno.
Non è però facile capire le persone che si conoscono online, in quanto queste possono fingere e non corrispondere in alcun modo al comportamento che mettono in atto. Parliamo di individui che alle volte possono rivelarsi subdoli e dotati di grandi capacità persuasive, elemento che appare piuttosto pericoloso laddove si conoscano giovani facilmente impressionabili.
Queste persone possono arrivare a chiedere foto e materiale illegale dagli adolescenti e questi, fidandosi ciecamente, potrebbero riportare danni molto seri.
Allo stesso modo, possono nascere liti e diverbi che potrebbero diventare di dominio pubblico, generando così ulteriori disagi per l’adolescente che viene messo alla gogna mediatica e viene deriso da tutti gli altri.
Da non sottovalutare, inoltre, la possibilità di lanciare sfide che nella vita di tutti i giorni non si accetterebbero mai ma che, per non apparire inferiori, si fanno senza analizzare rischi e conseguenze secondarie.
Tutte queste considerazioni sono trattate nel libro The Biology of Human and our best and worst di Robert Salponsky, psicologo che ha analizzato con cura tutte queste variabili.
Ogni comportamento ha dunque lo scopo finale di sconfiggere la solitudine. Si arriva poi a scoprire che si può competere con i coetanei non sentendosi inferiori, appartenendo così ad un unico e grande gruppo: quello di Internet.