Molte volte le persone urlano e gridano per esprime le proprie emozioni.
Che si provi rabbia, gioia, felicità, tristezza o piacere, queste emozioni vengono espresse tramite un canale comunicativo che può essere descritto come un insieme di sei tipi di grida umane. Analizziamole insieme.
Le urla di gioia e felicità
In natura uomini e animali comunicano in diversi modi in base alla situazione che stanno vivendo in un determinato momento.
In base alla situazione infatti, cambiano i modi e i toni con i quali ogni informazione viene emessa e condivisa con gli altri esemplari della specie, che a loro volta sapranno come reagire e quale comportamento mettere in atto.
Anche se nella maggior parte dei casi le urla sono associate al pericolo e all’allarme, nel genere umano esistono delle grida che indicano gioia e felicità.
Questa capacità sarebbe prerogativa esclusiva degli esseri umani, poiché apparenti ad una struttura sociale maggiormente organizzata e basata su picchi evolutivi che hanno portato l’uomo a condividere nuove emozioni, anche se queste non stanno ad indicare o a segnalare eventi pericolosi ed imminenti.
I diversi tipi di grida che gli umani includono nel loro linguaggio
Gli umani si servono di diversi tipi di grida per comunicare con i loro esemplari.
Tra questi rientrano:
- Grida di rabbia;
- Grida di felicità;
- Grida di paura;
- Grida di piacere;
- Grida di tristezza;
- Grida di dolore.
Le grida che rientrano nella categoria delle urla di allarme, ovvero quelle di dolore, rabbia e paura, scatenano un’attività neuronale meno intensa mentre quelle non di allarme, quindi piacere, tristezza e felicità, riescono a raggiungere centri mentali più ampi e coinvolgere così varie aree del cervello.
Le prime sono più acute ed intense, mentre le altre più basse ma dotate di maggiore estensione.
Le grida che non richiedono la rivelazione del pericolo attivano delle risposte cerebrali più intense e di maggior efficienza, in quanto il loro obiettivo è quello di instaurare delle relazioni tra umani che vadano a focalizzarsi su elementi più sociali e meno legati all’istinto di sopravvivenza e conservazione.
Gli ultimi risultati ottenuti in campo scientifico
Nel corso degli anni, diversi team di ricerca hanno effettuato ricerche e studi volti a scoprire l’impatto delle grida umane legate a fenomeni di allarmismo o meno.
Recentemente alcuni scienziati hanno stabilito che la natura comunicativa che intercorre tra vari esseri umani è molto più varia e complessa di quanto si sia mai immaginato, e che quindi non è molto facile stabilire con precisione il perché di certi comportamenti e di alcune risposte messe in atto a livello cerebrale.
Quando si vuole esprime gioia o condividere con un’altra persona un evento felice, le informazioni all’interno del cervello vengono elaborate in maniera più complessa rispetto a una situazione di pericolo, in quanto si richiede una risposta immediata che può essere fondamentale per tutelare la vita di chi ascolta.
Un tempo si pensava che le urla fossero unicamente associate ad eventi negativi e volti a segnalare il pericolo ai propri simili, ma ora questa ipotesi è stata completamente smentita dal fatto che non tutto avviene per motivi di sopravvivenza, ma la comunicazione può avere delle radici molto più profonde.
Tutto ciò ha fatto si che l’uomo si evolvesse, differenziandosi da tutte le altre specie animali che non si avvalgono di questo sistema per comunicare se non in situazioni di vitale importanza.