Nel lessico comune si parla spesso di conflitto nei differenti contesti di vita; che sia in famiglia, sul posto di lavoro o a scuola, è di fondamentale importanza imparare a gestire il conflitto, cosa tutt’altro che scontata.
Per prima cosa diciamo cos’è un confitto. A differenza di quanto si possa pensare il conflitto non è per forza una cosa negativa, anche se nel nostro vivere comune siamo portati a pensare al conflitto come ad una sorta di disastro, di guerra, di scontro.
In realtà, il conflitto può avere un’accezione positiva e può essere visto come una nuova crescita, una evoluzione, una ricostruzione del rapporto.
Il lato positivo del conflitto: le regole per gestirlo efficacemente
Quindi il conflitto fa bene, a patto che lo si sappia gestire.
In alcuni casi da un conflitto possono anche scaturire fenomeni di violenza, ma quest’ultima non è la causa del conflitto stesso bensì la sua trasformazione.
Detto ciò, vediamo con pochi e semplici passaggi, cosa possiamo fare per gestire una situazione conflittuale.
- Per risolvere un conflitto bisogna imparare ad ascoltare l’altro;
- In un conflitto non c’è chi vince e chi perde, ma bisogna imparare a stabilire gli obiettivi comuni e le priorità;
- Per affrontare un conflitto è bene superare i rancori del passato, che non ci permettono di guardare oltre;
- Iniziamo a vedere il conflitto come un momento per imparare qualcosa di nuovo, per diventare più autonomi e più responsabili nella relazione con l’altro.
Il conflitto: meglio evitare o affrontare?
Il conflitto non si può evitare!
Pensiamo ad esempio al conflitto come ad un problema, ovvero un ostacolo da superare.
La vita di tutti i giorni è piena di ostacoli che dobbiamo (sin da piccoli) imparare a superare, quindi un’esistenza senza conflitti sarebbe un vivere senza imparare mai a camminare, a leggere, a comunicare, a confrontarci con gli altri.
Di contro, il conflitto è un’esperienza fondamentale della nostra vita, che non è possibile eludere, in quanto ci permette di crescere e di maturare, sia nei rapporti personali, che professionali.