Una patologia molto fastidiosa nel bambino e che preoccupa non poco le mamme, si tratta del reflusso gastroesofageo.
Se è vero che nella maggior parte dei casi, il reflusso è fisiologico e si risolve spontaneamente intorno al diciottesimo mese di vita del piccolo, è anche vero che in alcuni rari casi, può diventare una vera e propria malattia da reflusso, con delle conseguenze non piacevoli e quindi passare da reflusso fisiologico a patologia gastrica.
Come avviene e cosa fare?
Fino a circa un anno e mezzo di vita, il bambino ha il cosiddetto reflusso a causa dell’alimentazione liquida del lattante e all’immaturità del Cardias, ovvero una valvola posta fra l’esofago e lo stomaco, che dovrebbe impedire la risalita dei cibi.
Di solito, con il passaggio a cibi solidi e la giusta maturazione della valvola cardias, la situazione migliora notevolmente e tale forma di reflusso tenderà a scomparire senza conseguenze.
Ma cosa succede se la situazione non migliora?
In questi casi si può ipotizzare una patologia da reflusso gastrico, con conseguenze anche più serie per il bambino, quali bruciori di stomaco, dolori allo sterno e perfino un blocco della crescita.
E’ necessario quindi rivolgersi ad uno specialista per un’ accurata visita; il medico potrà somministrare la terapia più idonea da seguire e spigarvi quali cibi sono considerati Killer per il bambino che soffre di reflusso.
Noi, che non siamo assolutamente in grado di fare una diagnosi, solo a scopo informativi, vi indichiamo quali cibi è bene he un bambino affetto da patologia di reflusso, non consumi:
Sicuramente il cioccolato che agisce sullo pressione dello sfintere, i pomodori e gli agrumi che tendono ad irritare le mucose gastriche e le bevande gassate perché dilatano lo stomaco.
Ricordatevi che prima dei 6 anni non è possibile intervenire con medicinali, quali inibitori e antireflusso.