Chissà quante volte avrai sentito parlare di acetone nel bambino, chiedendoti se è una cosa grave e soprattutto di cosa si tratta. Purtroppo è un disturbo che frequentemente colpisce i bambini, intorno ai 3-4 anni e che genera molta ansia nei genitori.
Vuoi sapere cos’è l’acetonemia? Allora leggi quest’articolo e potrai rassicurarti.
Acetone: sintomi e cause
L’acetone nel bambino o chetosi, è un disturbo momentaneo del metabolismo che dopo aver bruciato gli zuccheri, inizia a bruciare i grassi. Normalmente i sintomi dell’acetone emergono a seguito di un episodio di febbre e si verifica con questi sintomi:
- vomito ripetutamente;
- mal di pancia;
- occhi cerchiati;
- malessere generale;
- mal di testa;
- lingua molto asciutta e patinosa.
Ma il sintomo che proprio non può farti sbagliare è il classico odore di “frutta marcia” emesso dall’alito del bambino, dovuto ai corpi chetonici prodotti dall’intestino e difficili da smaltire.
Dinanzi a questo sintomo, non ci sono dubbi, si tratta di acetone.
Cosa fare in presenza di acetone
Non esiste una vera e propria cura, ma l’unica terapia possibile è offrire al bambino bevande zuccherate da bere, quali tè, spremute, succhi di frutta, da sorseggiare lentamente e meglio se freddi, ma non ghiacciati.
In questo modo vengono reintegrate le scorte di energia e nel giro di qualche giorno il bambino inizierà a star meglio.
Nelle farmacie inoltre esistono degli stick urinari per misurare correttamente l’acetone, attraverso la ricerca di chetonuria nella pipì del bimbo; in questo modo sarete sicuri della presenza del disturbo e quindi potrete intervenire tempestivamente.
Cosa far mangiare invece al bambino?
Per prevenire l’acetone è preferibile che il bambino mangi: pane, pasta, riso, patate, legumi e carni bianche; meglio evitare alcuni tipi di alimenti, quali formaggi, latte, carni grasse, fritti e cioccolata.
Tuttavia il disturbo di acetone tende a sparire man mano che il bambino cresce.