Ma lo sapete quanto è importante il linguaggio? E sapete che le parole formano la nostra identità? Quelle poi pronunciate da mamma e papà, durante i primi anni di vita, sono importantissime per lo sviluppo futuro del bambino.
Vi faccio un esempio: quante volte vi sarà capitato di dire a vostro figlio “smettila di piangere come una femminuccia“?
In quel momento state insegnando al bambino che le femmine possono piangere, mentre i maschi no. Ma le vostre parole hanno un peso e vanno a formare l’identità di genere di vostro figlio.
La differente comunicazione fra maschi e femmine
Da una ricerca americana è emerso che i padri cantano e sorridono di più con le figlie femmine che con i maschietti e che, mentre le parole usate con le bambine sono più amorevoli e tenere, quelle utilizzate con i maschi sono più mirate a concetti quali “orgoglio e vincente“.
Dobbiamo ammettere che la comunicazione tra maschi e femmine è ovviamente diversa e che non si tratta di una scelta imposta dal genitore quanto piuttosto uno stereotipo di genere che si tramanda di generazione in generazione.
La conseguenza di questo nostro linguaggio fa passare un messaggio sbagliato, ossia che le femmine possono permettersi di provare ed esternare certe emozioni (come il pianto) mente i maschi no!
Emozioni primarie: mai soffocarle!
Ma in realtà le emozioni primarie quali, paura, rabbia, disgusto, felicità, tristezza e sorpresa le abbiamo nel nostro DNA emotivo e non appartengono solo un genere, ma sono di tutti.
Quali sono le conseguenze di questo comportamento?
Purtroppo, come molti psicologi e psicoterapeuti affermano, un bambino a cui viene impartita un’educazione troppo rigida o peggio il blocco delle emozioni, nel momento in cui sperimenta un disagio, tenderà a sfogare certe emozioni in rabbia ed aggressività.
Attenzione genitori! Meglio dunque lasciare che i bambini esprimano liberamente ciò che sentono e soprattutto evitate di fare delle differenze nell’educazione dei maschi e delle femmine.