Abbiamo parlato, in questi giorni, di una delle emozioni di base della nostra psicologia, che è la rabbia. L’ira, che è la definizione giusta, si manifesta in diversi modi in relazione a come ci poniamo, come abbiamo già visto.
I modi in cui l’ira si manifesta, invece, sono due: c’è chi la “tiene dentro”, e in questo caso si parla di ira passiva, e c’è chi invece sfoga la sua energia verso l’esterno, nell’ira attiva di cui ci occupiamo oggi: andremo infatti a vedere quali sono i comportamenti di rabbia che dobbiamo riconoscere, negli altri o in noi stessi, per limitarli; le conseguenze, infatti, potrebbero non essere dirette nei confronti della persona/situazione con cui si è arrabbiati, ma anche verso altre cose (ad esempio, rompere un piatto nel muro).
1. L’ira distruttiva
L’esempio più tipico di ira attiva è l’ira distruttiva, nella quale si distrugge qualcosa. Si pensa subito al piatto e in generale agli oggetti, pugni sul tavolo e così via, ma si possono anche distruggere rapporti con altre persone, piuttosto che distruggere noi stessi (con la droga).
Per evitare queste conseguenze è importante capire, in noi o nell’altro, qual è l’oggetto della rabbia per poi poter trovare una soluzione perché non siano compromessi altri aspetti della vita.
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