Alzarsi di notte per bere soprattutto se fa caldo è quasi del tutto normale, ma quando questo capita spesso anche senza avere veramente sete e a questo si unisce anche lo svegliarsi e alzarsi per mangiare si potrebbe essere di fronte alla Sindrome da Alimentazione Notturna.
I sintomi di questo disturbo sono principalmente:
- Anoressia mattutina con tendenza a saltare la colazione,
- Scarso appetito durante il giorno,
- Iperfagia serale, aumento della sensazione di fame,
- Insonnia o sonno disturbato.
Generalmente la sindrome da alimentazione notturna sembra colpire maggiormente chi è in sovrappeso o obeso, il risveglio notturno fa avvicinare al frigorifero o alla credenza e mangiare qualsiasi cosa si a portata di mano e commestibile. Inoltre è associata a disturbi psicologici/psichiatrici legati già alla sfera alimentare come la bulimia nervosa e Binge Eating Disorder.
Quali sono i rischi
Mangiare di notte non è privo di rischi quando diventa da occasionale diventa la routine, poichè le grandi quantità di cibo introdotte (spesso zuccheri) mettono a rischio il peso aumentando ancora di più il sovrappeso se presente e si possono sviluppare malattie croniche come aumento della pressione sanguigna.
Inoltre i continui risvegli notturni non fanno riposare bene, mettendo a rischio la qualità del sonno e aumentando in maniera eccessiva i livelli di cortisolo, ormone dello stress.
Se soffri di questo disturbo è necessario rivolgersi ad uno specialista, poiché può essere trattato con inibitori selettivi della serotonina, che servono a regolare l’appetito. In alternativa è ritenuta ottima anche la Psicoterapia Cognitivo comportamentale nei disturbi dell’alimentazione.