I “Fioi di Bach” sono ormai un nome noto. La Floriterapia è comparsa fin dagli anni ’90, il cui primo fondatore fu “Edward Bach”. Dai suoi 12 “guaritori” iniziali che si dividevano a seconda del carattere e tipologia di persona, ha raggiunto un totale di 38 rimedi floreali. Questi, suddivisi in macro categorie: paura, incertezza, scarso interesse, solitudine, ipersensibilità, disperazione ed eccessiva preoccupazione per il benessere altrui.
Ma i Fiori di Bach non sono utili solo a livello psicologico/emotivo. Spesso, molto più di quanto si crede, il loro aiuto ci arriva a livello fisico.
Se riflettiamo attentamente, anche ad uso esterno e topico, possiamo utilizzare la Floriterapia per somatizzazione di fastidi che hanno origini remote, emozionali o psicologiche.
Scopriamo quando è possibile ed in quali casi utilizzare i Fiori di Bach
Allergie: quando soffriamo di allergie, orticarie, o anche Herpes, la componente principale è il prurito, pustole rosse o irritazioni. Le cause principali possono derivare da stati emozionali come nervosismo, difficoltà ad esprimersi, sensi di colpa o ansia, frustrazione. I rimedi più adatti in questi casi sono: Walnut, Beach, Heather, Water Violet.
Disturbi Gastrointestinali: ulcere, ernie iatali, gastriti spesso sono coinvolte in chi soffre di eccessivo nervosismo, fobie o attacchi di panico. Ecco che Mimulus e Gentian ci possono aiutare.
Ciclo Mestruale: nella maggior parte dei disturbi di origine endocrina/ormonale Chicory ed Heaher sono i privilegiati. Nelle complicanze alterazioni mestruali invece, Scleranthus o Rock Water ci aiutano nelle dismenorree, nei ritardi di frequenza.