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Parlare a sé stessi: 4 cose da evitare per non peggiorare la situazione

Se pensiamo ad una persona che parla con sé stesso, generalmente pensiamo che sia matta, perché non è un comportamento conveniente da mostrare in pubblico.

La verità, però, è molto diversa dalla percezione e la realtà è che tutti noi parliamo a noi stessi. Lo facciamo per rassicurarci, per incoraggiarci, per riflettere; qualcuno lo fa a bassa voce mentre altri a voce alta, solitamente quando non ci sono altre persone.

Quando parliamo a noi stessi, è la mente razionale, quella “adulta”, che parla alla mente “bambina”, quella emotiva, come un genitore che insegna al proprio figlio e lo aiuta. E proprio in questo dialogo ci sono parole ed espressioni che è importante evitare, e in questo articolo vedremo quali sono.

1. Le parole estreme

Quando parliamo a noi stessi, le parole sono più forti di quanto possiamo pensare. Pensare quindi che “così non otterrò niente” è diverso da “così non otterrò poi molto”, per la nostra mente emotiva.

L’emotività è quella che ci guida nelle decisioni da intraprendere, e con parole come sempre, mai, terribile, nulla, inutile e altre simili non risolveremo il problema, ma anzi “castreremo” il nostro sistema limbico che, in risposta, fornirà emozioni negative.
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About Valerio

Mi chiamo Valerio Guiggi, redattore da diversi anni, soprattutto per passione e mi occupo di diverse tematiche. "A quanto possiamo discernere, l’unico scopo dell’esistenza umana è di accendere una luce nell’oscurità del mero essere. (Carl Gustav Jung)"  (per contatti valerioguiggi[@]gmail.com)

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