Durante la notte può capitare di digrignare i denti. Il disturbo in questione, che assume il nome tecnico di bruxismo, è spesso difficile da scoprire specie se si dorme da soli; spesso ce ne si accorge quando compaiono dei sintomi più gravi come il dolore alle mandibole o i denti consumati, attacchi di cefalea, emicrania, alitosi, difficoltà di digestione.
Il bruxismo consiste nel digrignare i denti facendoli scorrere su di loro mentre si dorme e così creando un caratteristico rumore.
Le cause del fenomeno
Ma perché capita di digrignare i denti? Il bruxismo potrebbe avere una genesi psicosomatica, cioè potrebbe essere il risultato di uno stato accentuato di tensione emotiva che il soggetto trattiene e che tende a scaricare durante la notte. Inoltre digrignare i denti potrebbe anche essere sintomo di una forte aggressività psichica o di ansia che viene così scaricata durante la notte, mentre durante il giorno viene trattenuta dal soggetto.
La diagnosi del bruxismo
La diagnosi del bruxismo va effettuata durante la visita dentistica, che sarà in grado di rilevare se effettivamente vi è un’usura eccessiva dei denti, e specialmente dei molari e dei premolari che sono quelli più interessati dal fenomeno.
Una volta rilevato l’indebolimento dei denti rispetto all’età, è possibile impostare un rimedio.
Le soluzioni
Se si scopre di digrignare i denti, bisogna rivolgersi subito ad un dentista. Se si ha il sospetto, è meglio prenotare la visita odontoiatrica. Lo specialista ideale è lo gnatologo, esperto in problemi di masticazione, che potrà fornire un apparecchio chiamato Bite che serve proprio per riposizionare le arcate e per contenere e rilassare i muscoli della mandibola e del collo.
Il Bite aiuta ad eliminare il canale di sfogo della tensione cioè il bruxismo, ma non si deve escludere che a quel punto il disagio possa sfogare in altri fenomeni (cefalea, depressione). Ecco perché è bene anche occuparsi del disagio psicologico alla base del fenomeno del digrignare i denti.