I propositi di fine anno sono molto popolari e seducenti. Hanno il potere di alleviare l’ansia per gli obiettivi non raggiunti a lungo termine. Ma è altrettanto vero che spesso non ci crediamo fino in fondo.
Bisogna invece mettersi nelle condizioni per raggiungere ciò di cui abbiamo davvero bisogno e che desideriamo. Molte persone ricercano la motivazione nella durezza, spietate verso tutto ciò che vedono come fallimento. Ecco, è necessario cambiare questa prospettiva.
Come possiamo allontanarci da un circolo vizioso in modo sostenibile e davvero resiliente? Vediamo come trovare una modalità più efficace di realizzazione personale.
Pensare alla crescita personale
Magari il nostro obiettivo principale è quello di rimetterci in forma nell’anno nuovo, ma proviamo a adottare una mentalità orientata all’apprendimento permanente. Ciò significa rimanere interessati ai nostri bisogni di sviluppo, a prescindere da quello su cui stiamo lavorando.
È importante stabilire regole e aspettative chiare e condivise, evitare di iper-analizzarsi. L’autoriflessione è essenziale, ma in forma eccessiva può trasformarsi in insicurezza o in ossessione fino al blocco totale.
Diversi obiettivi per diverse scadenze
Proviamo a pensare a ciò che desideriamo nel breve, medio e lungo periodo. Bisogna stabilire obiettivi a lungo termine, ma non troppi contemporaneamente, e dare la priorità a quelli più importanti.
Il segreto è evitare di porsi degli obiettivi “o tutto o niente”, perché sono la porta d’accesso per la il fallimento. Bisogna invece sviluppare delle abitudini, gradualmente, in modo che possano durare a lungo. Si può definire una cornice mobile, rivederla passo dopo passo, aggiustarla via via che si procede.
Gli obiettivi a medio termine sono molto importanti: la motivazione finisce presto, poco dopo l’inizio, e cosa ci mantiene in carreggiata? Avere un piano per riprendersi se si scivola. La chiave è perseverare.
L’importanza del problem solving
Davanti a un imprevisto, piuttosto che andare in tilt, proviamo a riprendere fiato e ridefinire gli obiettivi primari. Accettando la delusione come un’opportunità per imparare per la volta dopo. Essere consapevoli dei sentimenti negativi e imparare a regolarli è fondamentale per non compromettere un piano.
È stato dimostrato che la pratica della consapevolezza – mindfulness – riduce la procrastinazione, aiutando nella regolazione delle emozioni.
Assumersi le giuste responsabilità
È importante usare degli strumenti per creare una responsabilità gentile ma ferma, senza cadere nella durezza e nell’auto-rifiuto. Si possono usare diari, routine o relazioni con partner sociali fidati come amici, colleghi o familiari con obiettivi simili.
In questo modo si possono stabilire le aspettative di supporto e incoraggiamento, linee guida chiare ed evitare analisi eccessive imparando dai passi falsi.
Creare il contesto
Non bisogna aspettare l’ultimo momento e credere che la forza di volontà sarà sufficiente per la conquista degli obiettivi. È un processo che mina l’autoefficacia, mentre questa è una motivazione fondamentale, correlata alla soddisfazione nella vita.
Se non riusciamo a uscire da questa trappola, è il momento di fare un passo indietro e rivalutare il modo in cui ci stiamo avvicinando al cambiamento. Usando una mentalità di problem solving, il processo diventerà più leggero.
Consapevolezza e autocompassione
Pratiche come la meditazione consapevole o altre pratiche che aumentano l’autocompassione cambieranno gradualmente il nostro modo di vedere le cose. Si innescherà un effetto valanga in cui la lentezza e la costanza saranno le chiavi per un cambiamento di paradigma durevole.
L’amor proprio è un’abitudine salutare, di cui non possiamo fare a meno e che dobbiamo mettere al primo posto per la nostra realizzazione.